Il senatore leghista Simone Pillon paragona i gay agli animali
Il senatore leghista Simone Pillon è tornato a paragonate i gay agli animali, forse intenzionato a scimmiottare il suo amico russo Vitaly Milonov che tanto deve averlo eccitato col suo proporre si «confinare i gay e sterilizzarli come si fa con i gatti».
E così, nel suo quotidiano messaggio di istigazione all'odio omofobico, il leghista giura sul cuore immacolato di Maria e sulla sua famiglia che si arriverà a premettere l'unione matrimoniale con animali se non si introdurranno leggi liberticide di matrice fascista che stabiliscano di riservare il matrimonio alla sola unione carnale tra un uomo e una o più donne (magari semi-adolescenti come le ragazzine frequentate da Salvini). Sostenendo che esisterebbe un fantomatico «paradigma naturale» che imporrebbe l'eterosessualità come dogma, il leghista scrive:
Se forse sarebbe d'uopo identificare e consegnare alle cure di psichiatriche i leghisti che risono alle sue battutine, ma va ovviamente precisato che anche stavolta il senatore ha trattato in modo molto superficiale la notizia. La signora, infatti, non è innamorata del suo gatto, come spiega La Stampa:
Deborah Hodge, 49enne inglese, ha deciso di sposare India, un gatto di cinque anni. Un gesto che indubbiamente non è passato inosservato e ha fatto discutere. Ma quella donna dice di averlo fatto per un motivo molto serio: non rischiare di essere separato da lui.
Un dramma che Hodge, madre di due figli, ha già dovuto vivere ben tre volte su richiesta dei padroni di casa: nell’ultimo appartamento in cui viveva la donna è stata costretta a rinunciare a Siri e Starshine, due cani Husky, dopo che il suo padrone di casa l'ha minacciata di sfratto. Così Deborah terrorizzata dall'idea di doversi separare da India ha deciso di sposare il gatto in un parco nel sud-est di Londra.
Il matrimonio è stato “celebrato" da una sua amica con tanto di bouquet di fiori alla presenza di alcuni amici, ma non dei figli che non hanno approvato l’idea.
A meno che Pillon non intenta introdurre una polizia del pensiero, pare improbabile che le sue leggi leghiste possano vietare ci chiedere ad un'amico di celebrare un finto matrimonio. E se forse lui potrebbe anche proporre l'introduzione di una polizia morale come nei Paesi in mano ai talebani o all'Isis, non stupisce che un amico dei cacciatori come Pillon non potrà mai capire che qualcuno possa affezionarsi agli animali dato che lui sostiene sia "divertente" ucciderli o lasciare senza mamma dei cuccioli che moriranno tra atroci sofferenza manco si trattasse di quei malati terminali che lui esige vengano torturati sadicamente.
Ciò non cambia è che è assurdo e molto discutibile il fatto che il senatore voglia paragonare questa vicenda alle nozze tra due esseri umani, urlando che chi non è espressione delle fantasie sessuali di Salvini, Berlusconi o Putin vada paragonato ad una bestia. Un paragone diffamatorio e offensivo, che apre la strada a chi sostiene vadano uccisi come faceva il loro Hitler o che vadano sterilizzati come sostiene il partito di Mario Adinolfi.
Non sappiamo se Pillon creda in Dio dato che dalle sue opera tale ipotesi parrebbe molto improbabile. Ma se credesse anche solo lontanamente a Dio e se non usasse la religione solo come strumento di legittimazione alla persecuzione di interi gruppi sociali, avrebbe motivo di non dormire la notte pensando a quanto verrà giudicato.