Adinolfi attacca i tifosi del Velencia, accusandoli di «perseguitare» gli omofobi


Mario Afinolfi è solito lanciare surreali accuse di blasfemia in quel suo costante abuso della religione come strumento di censura e di limitazione della libertà di pensiero. Però poi urla che a lui non sta bene che i tifosi del Valencia non vogliano un allenatore omofobo come Gattuso. Inizia così a dire che chi insulta i gay verrebbe «perseguitato» da una «piccola e violenta lobby lgbt» che vorrebbe «opprimere» il «libero pensiero» di chi chiede leggi che riservino il matrimonio ai soli eterosessuali.
Sostenendo che ad un omofobo debba poter dire rutto ciò che vuole e che agli altri debba essere negato il diritto di trovare aberrante ciò che viene detto da loro, scrive:



Nulla di nuovo, dato che Adinolfi disse le stesse cose nel giugno del 2021, inveendo contro gli inglesi:



Nel 2008, Gattuso criticò il Governo Zapatero e il matrimonio egualutario approvato in Spagna: «Siamo nel 2008 e ognuno può fare quello che vuole. Se mi scandalizzo? Sì, perché sono cresciuto credendo nei valori della famiglia e credendo nella mia religione e tutto questo mi sembra roba molto strana», disse sostenendo che i gay offenderebbero Dio. Poi, nel 2013, disse che «le donne nel calcio non le vedo molto bene. Io la penso cosi». Ed ancora, difese i responsabili di coro razzisti contro l’allora compagno milanista Boateng negando ci fosse vero razzismo.
Ma secondo Mario Adinolfi, il suo amato Gattuso dovrebbe poter andare in Spagna a dire che lui non accetta le loro leggi perché sostiene vada vietata una famiglia a chi non condividi le medesime pulsioni sessuali Adinofi, il quale può avere due, tre, dieci mogli in quanto eterosessuale.

Ovviamente Adinolfi omette che si parla anche di accuse di razzismo, dato che avrebbe dovuto poi sostenere esista una "lobby" dei neri che metterebbe in dubbio il "diritto" di sostenere la supremazia dei bianchi. Quindi ha modificato secondo convenienza una notizia data in modo diverso anche dai quotidiani populisti:



Che direbbe Adinolfi se Gattuso avesse detto che lui non accetta che ai pokeristi venga permesso di potersi sposare? Davvero non comprende la violenza di chi vuole andare in un Paese in cui il matrimonio egualitario è in vigore da decenni a dire che lui non riconosce i diritti degli altri?

Non meno grave è il suo solito uso di parole inappropriate. Dopo aver sostenuto che le regole sanitarie fossero «apartheid», ora parla di «violenza» e «persecuzioni». Peccato non sono gli etero a finire in carcere, ad essere impiccati o discriminati per il loro orientamento sessuale. Il suo tentativo di far passare per martire chi crea odio verso le persone è un atto che si commenta da sé. E così il "libero pensiero" vale per chi offende, ma gli altri non devono poter avere la stessa libertà nel poterlo criticare.
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