Zan: «FdI individua la comunità lgbt come nemico collettivo. Attacchi politici responsabili di violenza»


Alessandro Zan è tornato ad attaccare la campagna anti-gay rilanciata da Giorgia Meloni, la quale si preoccupa dei manichini esposti ai Pride ma non di chi viene spinta al suicidio dalla discriminazione:

Il modello di Paese di Fratelli d’Italia è quello in cui non si dice una sola parola su Cloe Bianco, professoressa trans suicida tra le fiamme del camper in cui viveva a Belluno, dopo l’allontanamento forzato dal posto di lavoro e anni di emarginazione. È quello in cui Elena Donazzan, assessora veneta all’istruzione dichiaratamente fascista e iscritta a FdI, rimane in silenzio, dopo aver pubblicamente ricoperto di insulti la stessa Cloe per il suo coming out come persona trans e aver fatto pressioni politiche pesanti affinché fosse allontanata dall’insegnamento. È quello in cui oggi il loro sindaco Sboarina, nel disperato tentativo di rielezione a Verona, in un delirante attacco a Damiano Tommasi, attacca anche la comunità trans, come fossero persone da escludere dalla cittadinanza. È quello in cui Giorgia Meloni sbraita per mezza Europa contro una presunta “lobby lgbt”.
Il modello di Paese di Fratelli d’Italia è quello in cui la comunità lgbtqi+ viene individuata come nemico collettivo.
Non possiamo abbassare la guardia su questi continui, mirati, pericolosi attacchi: la politica che fomenta l’odio è la stessa che innesca la violenza nella società.

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Nella foto: Cloe, la roulotte bruciata in cui Cloe si è uccisa, Giorgia Meloni.
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