Il partito di Adinolfi torna a sostenere che i gay non meritino rispetto perché ritenuti irrispettosi verso gli omofobi


Carlotta Toschi insiste nel suo sostenere che i gay non dovrebbero meritare gli stessi diritti di cui gode l'eterosessuale Adinolfi perché lei li accusa di non avere "rispetto" per chi sostiene che non dovrebbero meritare gli stessi diritti di cui gode Adinolfi.
Sempre collaborando con quella Hoara Borselli che la invitò a sostenere quelle medesime tesi dalle pagine di Libero, la candidata di Adinolfi ringrazia l'amica del suo capo per il suo ennesimo contributo all'istigazione alla discriminazione offeto nel suo nome:



Non è chiaro perché la signora Hoara e la signoraCarlotta pensino che i gay dovrebbero "chiedere" rispetto quando sarebbe la Costituzione a garantirgli quel diritto. E non e che per essere "tolleranti" si dovrebbe mostrare rispetto per i preti pedofili che sono "contro" i diritti dei bambini perché il saverdote pedofilo che partecipava ai comizi di Adinolfi potrebbe sentirsi offeso. Ed è un controsenso anche che la signora Carlotta continui a dire che lei esige rispetto per la sua mancancanza di rispetto o si sentirebbe legittimata a non avere rispetto.

Inoltre non pare strano che un'associazione possa ritenere inopportuno ospitare volontari che vanno in giro a dichiarare pubblicamente di provare disprezzo per i loro valori. E sarebbe assurdo tenersi una cosiddetta "volontaria" che cerca visibilità insultando e diffamando i membri dell'associazione, anche perché Carlotta Toschi parrebbe fiera di incitare commenti come questi:



Forse la Procura non indaga perché la Toschi poi dovrebbe dimostrare ciò che dice. E non sarebbe per lei facile sostenere che un intero gruppo sociale vada punito per una presunta telefonata che dice di aver ricevuto e che lei sta usando per tentare di ottenere visibilità tra gli omofobi.
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