Provita Onlus invia diffide alle scuole che non discriminano gli studenti trans


L'ex senatore leghista Simone Pillon esulta come una scolaretta (ricordando la triste e deplorevole esultanza esibita quando riuscì a privare da protezioni giuridiche le vittime di crimini d'odio) perché i suoi amichetti dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus sono ricorsi all'arma della minaccia contro chi non nega dispetto agli studenti trans.
Ovviamente cerca anche di associare il termine "naturale" all'eterosessualità, attribuendo alla Gran Bretagna la teoria che i gruppi neofascisti usano da anni contro i diritti degli studenti trans, cercando di confondere quella che è l'identità di genere con quelle che sono le fasi dell'adolescenza. D'altronde i loro finanziatori russi sono stati molto espliciti nel dire di aver scelto di finanziare i leghisti perché il loro elettorato viene ritenuto particolarmente ignorante e manipolabile.
Non meno grave è la sua teoria per cui la mancata discriminazione sarebbe a danno dei ragazzi, anche se tutte le statistiche indicano che l'atteggiamento suggerito da Pillon aumenta a dismisura il rischio di spingere i ragazzi al suicidio:



Jacopo Coghe, portavoce dell'organizzazione forzanovista, dichiara: «Abbiamo lanciato la più vasta campagna legale contro l’ideologia gender in Italia, notificando circa 150 diffide ad altrettante scuole che hanno approvato la cosiddetta Carriera Alias per 'alunni transgender' su pressione del movimento LGBTQIA+, intimandone l'immediato annullamento. Nelle diffide sono esposte le ragioni per cui assegnare un nome diverso a uno studente in base a una mera auto-percezione di genere, per di più priva di una diagnosi di disforia di genere, non solo è una procedura dannosa per la sua sana maturazione psico-fisica, ma è soprattutto in aperto contrasto con le normative vigenti in campo amministrativo, civile e potenzialmente anche penale».
Insomma, dopo che Pillon ha collaudato l'abuso paura per prendere denaro ai pensionati a chi ha scritto commenti social che difficilmente sarebbero stati ritenuti di rilevanza penale da qualsiasi Procura, Jacopo Coghe cerca di usare l'arma della paura per garantire la discriminazione degli studenti per volontà dei gruppi integralisti.
Secondo il signor Coghe, inoltre, la carriera alias sarebbe «un atto viziato da incompetenza in quanto l’amministrazione scolastica non ha alcun potere di modificare il nome anagrafico e l’identità legale di un individuo, e può comportare o incitare alla violazione dell’art. 479 del Codice Penale, che prevede il reato di 'Falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici'. I primi risultati sono incoraggianti: a pochi giorni dall’invio delle prime diffide abbiamo già ricevuto risposte positive da parte di scuole che hanno immediatamente annullato la Carriera Alias o fissato Consigli d'Istituto per provvedere quanto prima. È sempre più urgente un intervento risolutore del Ministero dell'Istruzione per mettere fine una volta per tutte al proliferare incontrollato di questo ideologico abuso giuridico».
Appare evidente che questa gente si sente legittimata nelle loro molestie ai ragazzini dalla presenza della Meloni al governo, sfruttando la situazione per passare all'attacco e cercare di danneggiare quante più vite riusciranno a rovinare in ode alle loro ideologie. D'altronde se Pillon si è tanto speso per garantire sconti di pena a chi delinque per motivi d'odio, forse ora si sentirà nel dovere di lavorare per creare le condizioni che agevolino quei crimini.
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