Attilio Negrini si professa "maggioranza" mentre invita gli intolleranti a negare il diritto all'esistenza alle donne trans


Il fondamentalista Attilio Negrini sostiene di essere "cristiano" perché vota Adinolfi e andava per chiese ad insultare chi indossava la mascherina durante la messa. Eppure non pare così "cristiano" il suo provare eccitazione davanti alla discriminazione, ostentando la sua propensione a calpestare la dignità umana.
Felice perché le donne transessuali saranno escluse dalle competizioni, è probabilmente per farsi notare da un Mario Adinolfi che ama parlare al maschile di Vladimir Luxuria che scrive:



Se pare davvero aberrante il suo sostenere che i giornalisti del Corriere della Sera sarebbero malati mentali perché non negano rispetto alle donne trans al posto di bullizzarle come ama fare il suo Adinolfi, l'insulto gratuito pare piacere un sacco anche i suoi proseliti:



E mentre loro frugano nella mutande altrui alla ricerca di testicoli, il signor Negrini si vanta di essere uno dei "7 o 8 amici" che avrebbe passato gli ultimi dieci anni a coltivare odio omofobico. Si intesta l'affossamento del ddl Zan contro i reati d'odio e dice che lui avrebbe impedito il ddl Scalfarotto per garantire che ogni forma d'odio fosse tollerata. Ovviamente cita anche la solita truffa ideologica della "ideologia di gender" su cui lui basa le sue campagne di istigazione alla discriminazione, sostenendo che oggi lui rappresenterebbe "la maggioranza":



Il bello è che poi ci insulta quando notiamo il suo contributo all'omofobia organizzata di cui lui stesso si vanta. D'altronde si sa che anche il demonio non vuole essere indicato come responsabile delle proprie opere.
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