Il killer di Nashville era trans. Adinolfi, CasaPound e Trump usano i cadaveri per fomentare transfobia


A Nashville, nel Tennessee, c'è stata l'ennesima sparatoria in una scuola cristiana. Ma al posto di puntare il dietro contro la folle diffusione di armi da fioco incoraggiata dai repubblicani, i media di destra hanno iniziato a vomitare omofobia non appena si è scoperto che l'assalitore, ucciso dalla polizia, era un ex studente trans della scuola.
Il killer non era più un killer, ma per i media repubblicani era diventato un "terrorista trans". In particolare, è il figlio di Donald Trump ad aver ritenuto che quella strage dovesse essere messa a frutto per fomentare odio contro la comunità lgbt, arrivando a scrivere sui social: "Poche notizie sulla strage di Nashville perché il killer era trans".



In Italia, a sostenere che le persone trans sarebbero "terroristi" perché ritenute "mentalmente instabili" è stato Il Primato nazionale. Il quel loro solito ricorso all'odio, i camerati di CasaPound hanno scritto:



E naturalmente è arrivato pure il solito Adinolfi, il quale non ci risparmia da una polemica tutta sua, proponendosi come il maschio he si vanta di parlare al maschile di Vladimir Luxuria ma poi accusa gli altri di non dire che la vittima era un uomo trans. Ossia una di quelle persone che la sua Sara Reho sosteneva dovesse essere "riempito di botte" ogni volta che entrava in uno spogliatoio perché loro dicono che chi è "cristiano" dovrebbe perseguitarli:



Fossimo scommettitori che campano sul gioco d'azzardo come Adinolfi, avremmo potuto scommettere la casa sul fatto che le destre avrebbero usato l'identità sessuale del killer. D'altronde si sa che loro amano sostenere che ogni atto di ogni singola persona lgbt debba gravare su tutte la comunità. E pazienza se le statistiche dimostrano che la maggioranza dei terroristi è composta da bianchi, eterosessuali che si definiscono "cristiani". Solo i gay e gli stranieri sono ritenuti corresponsabili di qualunque atto sia stato compiuto da un loro simile.

Ed è davanti alla loro propaganda che i soliti idioti iniziano a dare libero sfogo al loro odio:



Peccato che solo degli idioti potrebbero pensare che il problema sia l'identità del killer e non di quel deputato Repubblicano di Nashville che, come cartolina di Natale, pubblicò questa foto:



Se Adinolfi non ha mai citato il numero di bambini morti nella strage di Citro, qui sottolinea che siano morte 9 persone. E davanti a quei cadaveri il suo problema è l'identificazione sessuale dell'assassino.

Non ha mai parlato delle vittime di Cutro neppure Jacopo Coghe, ma è con chiari intenti propagandistici che il portavoce dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus rilancia i titoli che sottolineano l'identità del killer:



Probabilmente Coghe non ha ancora deciso come sfruttare quei morti per fare propaganda anti-trans, ma davanti alle 213 sparatorie di massa avvenute negli Usa in 144 giorni, caso vuole che lui paia interessato solo a questa.
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