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Il presidente dell'Uganda chiede agli africani di «salvare il mondo» dall'omosessualità

Il dittatore ugandese Yoweri Museveni, 78enne, non è nuovo a dichiarazioni finalizzate ad incitare all'odio. Nel corso di una conferenza interparlamentare incentrata su «sovranità, cultura e valori della famiglia», Museveni si è appellato a tutta l'Africa affinché si attivi per «salvare il mondo dall'omosessualità», ossia da un orientamento sessuale che lui sostiene rappresenti un «pericolo alla procreazione della razza umana».
Oltre ai parlamentari e delegati di 22 nazioni africane, ad ascoltare le sue parole c'era il solito gruppo do leader religiosi che tanto si adoreranno per cercare di promuovere omofobia.
Il presidente ugandese sostiene che «l'Africa dovrebbe essere la guida per salvare il mondo da questa degenerazione e decadenza, che è davvero molto pericolosa per l’umanità» perché «se le persone di sesso opposto smettono di apprezzarsi a vicenda, allora come sarà propagata la razza umana?». Poi si è detto pronto a firmare firmare la contestatissima nuova legge omotransfobica ugandese che impone l'obbligo di fare outing ai familiari, asserendo che lui «non permetterà mai la promozione e la pubblicità dell’omosessualità in Uganda» perché lui si dice certo che «non sarà mai tollerata».

Il deputato keniota Kaluma Peter si è congratulato con Museveni, affermando che il parlamento ugandese starebbe ispirando altre nazioni a introdurre leggi anti-gay perché «una persona che propone matrimoni tra persone dello stesso sesso o relazioni tra persone dello stesso sesso è una persona che cerca di spazzare via l’intera umanità dalla faccia di questa terra».


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