Salvini continua a minacciare querele. Oggi vuole denunciare chi critica i suoi attacchi a Don Ciotti


Matteo Salvini continua a minacciare denunce, manco volesse chiarire che ogni dissenso politico verrà punito attraverso atti che producano grane a chi lo esprime. Promessa l'ennesima denuncia contro Saviano e ottenuto il suo allontanato dalla Rai, il leghista se la prende ora con chi critica i suoi insulti a don Ciotti e la sua decisione di abolire le gara ei appalto:



Scopriamo così che costituirebbe reato avere dubbi sulla sua riforma degli appalti o ritenere inopportuni i suoi insulti ad un prete che ha dedicato la vita a contestare la mafia. E, sinceramente, il padano pare mostrare una certa difficoltà nella comprensione del testo nel riportare stralci di frase che parrebbero far intendere altro.
Rispondere alle perplessità delle opposizioni minacciando querele non pare un atto democratico, soprattutto se si è un personaggio che ricorre all'immunità per sottrarsi alle querele che lo vedono come indagato. Ed è pericoloso il suo insistere nel cercare di creare radicalizzazione e contrasti sociali in cui tutto sia visto come un "noi contro loro" esattamente come avveniva durante l'epoca fascista.
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