Davanti al cadavere di Giulia, De Carli accusa le donne di voler "distruggere la figura maschile"


Mirko De Carli ama apostrofare le donne col termine "putt*na" perché a lui non sta bene possano stare su OnlyFans e dunque si sente legittimato a insultare e denigrare qualunque femmina osi sottrarsi al suo predominio da maschio adinolfinino eletto nel consiglio comunale di Riolo Terme. Ed ovviamente non ha mai rivolto le medesime accuse ai tantissimi maschietti che spopolano su quella piattaforma, probabilmente perché maschi e sicuramente perché gli insulti da lui scelti non hanno declinazioni al maschile. La donna è putt*na, il maschio è dongiovanni.
È questo il sessismo che porta alcuni maschi ad ammazzare le donne. Ma De Carli dice che lui non vuole chiedere scusa alle vitine perché non si sente violetto mentre dice che la donna deve starsene chiusa in cucina ad occuparsi dei bisogni del maschio.



Non è chiaro se De Carli voglia sostenere che nel caso del femminicidio possa esistere un'altra opzione alla responsabilità maschile. D'altronde se l'ex compagno compagno di Giorgia Meloni sostiene che la colpa dello stupro possa essere data alle vittime, perché mai De Carli non potrebbe teorizzare che sia colpa della femmina se il maschio l'ammazza?
E se lui precisa che davanti al cadavere di Giulia non intende chiedere scusa per tutte le volte in cui si è fatto promotore di sessiamo e machismo, inaccettabile è che accusi le donne di voler "distruggere la figura maschile" quasi ritenesse che un maschio non sia un vero maschio se non cerca di sopraffare la femmina. Ed ovviamente ci mette in mezzo una bella frasetta omofoba che chiarisca che la promozione dell'odio omofobico resta il suo core-business.
Commenti