Ci spiace per il pastore Carollo, ma non è "senza senso" difendere i bambini da chi invita i genitori omofobi a perpetrare violenze psicologiche


Solo pochi giorni fa, il consigliere che si occupa di fare propaganda politica nella chiesa evangelica dei coniugi Carollo insultò la ristoratrice di Lodi che aveva osato ribellarsi a chi non voleva mangiare una pizza in un locale dove fosse permesso l'accesso a gay e disabili. Resa vittima di odio sui social, la donna si è suicidata.
E tanti sono anche i ragazzini gay che sono stati spinti al sucidi da famiglie che non accettavano la loro natura. Ciò rende molto grave che il pastore evangelico Luigi Carollo abbia usato i social network per invitare i genitori omofobi ad avere atteggiamenti di rifiuto che tutte le statistiche indicano come una provata causa di molte morti. E ce lo ricorda proprio la cronaca di questi giorni che i social possono possono uccidere, quindi un un conto è giocare a fare l'omofobo, un altro è incitare genitori omofobi ad avere atteggiamenti che potrebbero portare ad uccidere qualcuno.

Carollo vuole sostenere che Gesù lo ami in virtù del foto in cui lui infila il suo pene e non in considerazione delle sue opere? Se ci tiene, può anche dirlo. Ma affermare che la discriminazione farebbe piacere a Gesù e che chi decide di perpetrare violenza sui figli andrebbe «capito e rispettato» è un'altra cosa.
Nella fattispecie, il pastore evangelico elogiò la madre omofoba che ha partecipato alla scorsa puntata di C'è Posta per Te, la quale diceva di non essere disposta ad accettare che a rendere felice la figlia potesse essere un'altra donna perché lei accettava solo relazioni eterosessuali.
Il pastore Carollo sostenne che «una mamma che non approva una relazione omosessuale deve essere capita e rispettata». Diceva anche che lui avrebbe aperto la busta solo per "curare" le due donne dal loro orientamento sessuale, sostenendo che «con un processo di preghiera e cura spirituale le cose si possono mettere a loro posto, con amore e sostegno si possono salvare due persone dal peccato».

Siamo dunque davanti ad alcuni elementi molto gravi. Non solo si giustificava il genitore che non accetta il figlio sulla base di pregiudizi e omofobia, ma si sosteneva addirittura che la natura sia sbagliata e nascere gay sarebbe "peccato". A quel punto, si era lanciato nella promozione di antiscientifiche basata sul sostenere che l'orientamento sessuale possa essere cambiato con fantomatiche "cure". Cure che lui sostiene sarebbero "spirituali" ma che la realtà e la cronaca ci raccontano siano vere e proprie violenze piscologiche.
Osservare che erano parole gravi, in grado di uccidere era il minimo. E se è vero che per la legge italiana è il genitore omofobo che spinge il figlio al suicidio ad andare a processo, in un mondo giusto andrebbe considerata anche la responsabilità di chi ha usato il nome di Gesù per convincere quei criminali a sentirsi legittimati nel loro crimine. E un pastore che incoraggia atteggiamenti potenzialmente morali va stigmatizzato.

Quindi non capiamo perché il pastore sostenga che dire quelle ovvietà in difesa dei minori e dei ragazzi vittima di violenza domestica sarebbe "senza senso". E neppure capiamo perché voglia atteggiarsi da bullo inventandosi che lui ci "darebbe lavoro". Stia sereno, noi vivremmo certamente più felici se potessimo occuparci di cose belle e non di dover cercare di impedire che le parole di un pastore modenese possano causare la morte di qualcuno:



Senza volersi aspettare troppo da un pastore evangelico che va in giro a dire che il generale Vannacci sarebbe frutto delle sue preghiere a Dio, sarebbe d'uomo che il pastore provasse ad argomentare ciò che dice. Perché mai sarebbe "senso senso" prendere le distanze da chi invita i genitori omofobi a perpetrare violenze sui figli?

Ma forse Carollo ha un più ampio problema con il principio di libertà. Se ovviamente non sappiamo cosa dovrebbe essere una fantomatica "uccisione politica" e se non stupisce renda onore a Fratelli d'Italia e non a Dio, pare indicativo esulti perché la destra ci ha tolto una libertà ai cittadini. A suo dire, bisognerebbe esultare perché le decisioni del malati verranno ignorate e sul loro corpi decideranno Jacopo Coghe e Maria Rachele Ruiu:



Curiosa è anche la sua teoria per cui andrebbe cacciato chi ha idee diverse dalle sue, soprattutto perché a sostenerlo è quel tale che dice che la gente non avrebbe rispetto del suo "pensarla in modo diverso" ogni volta che insulta e attacca i cittadini lgbt.
Esultare perché chi vuole decidere della propria vita non potrà farlo è indicativo, dato che nessuno metteva in discussione il suo diritto di poter soffrire qualunque agonia avesse desiderato. Qui siamo davanti a chi vuole imporsi sugli altri e non accetta che si possa scegliere contro il loro volere. E c'è un filo tra chi dice che il malato non debba poter scegliere della propria vita e il sostenere che una donna lesbica non debba poter decidere chi amare.
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