Provita Onlus accusa la Cortellesi di essere "woke". Preferiranno la versione originale in cui Biancaneve aveva 7 anni?


Com'era prevedibile, l'organizzazione forzanovista Provita Onlus ha chiarito che a Jacopo Coghe non sta bene che la Cortellesi possa ritenere sessiste le fiabe sessiste. D'altronde anche Pillon, Borselli e Porro assicurano che sia bello raccontare ai bambini la di un principe che che per boschi a baciare donne ritenute morte. E pazienza se poi c'è chi viene convinto si lecito abusare sessualmente di donne prive di sensi o drogate, anche se il quel caso è preferibile avere una sim intestata ad un presidente del Senato.

Citando quel solito "woke" che tanto piace ai trumpiani, il gruppo di estrema destra scrive:



Peccato che Provita Onlus sappia solo criticare. Oltre ai corsi curati da Maria Rachele Ruiu che prevedevano il loro andare per scuole a incoraggiare i ragazzini a praticare sesso non protetto, mai ci spiegano cosa vorrebbero insegnare loro ai loro figli.
Vorrebbero forse indottrinarli al degrado di un miope e retrogrado sessismo, maschilismo, razzismo, omofobia, cultura della non inclusività e, soprattutto, una visione distorta dei valori cristiani?

Eppure a Jacopo Coghe si potrebbe spiegare che approfittare dello stato di incoscienza di una donna per abusarne sessualmente non è un bene. Non è un bene dare baci non consensuali a sconosciute. E non è un bene neppure baciare quelli che si credono cadaveri ritrovati nel bosco.
E se è vero che esistono feticisti, oltre ai piedi si potrebbero guardare le ragazze anche in faccia e provare a ritrovarle senza far indossare scarpette all'intero reame.
Ma non solo. Se Coghe accusa di "woke" chi osa mettere in dubbio le fiabe, significa che lui ai suoi figli racconterà la versione originale? Infatti inizialmente Biancaneve era una bambina di soli sette anni, che peraltro non vittima della gelosia non di una crudele matrigna ma di una madre che desiderava ucciderla e cibarsi dei suoi organi. Nell'originale il principe non la sposa, ma si innamorò perdutamente del suo cadavere e la rinchiuse nel proprio castello in modo da poterla ammirare per l’eternità.
Neppure c'è un bacio. Infatti Biancaneve viene risvegliata dal suo sonno mortale dai servi del principe che, annoiati, iniziano a prendere a calci il cadavere della bambina per sadico divertimento. A causa della percosse, la minore sputò il morso della mela avvelenata.
Nel racconto tradizionale il principe prende poi in sposa la bambina e invita al matrimonio anche la madre, costringendola ad indossare scarpe di ferro rovente come punizione facendola danzare fino alla morte.
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