Giovanardi a Torre del Lago


L'invito di Carlo Giovanardi all'apertura del Mardi Gras di Torre del Lago è stato vissuto da alcuni come puro masochismo e da altri come occasione di confronto. Fatto sta che il dibattito si è tenuto anche l'esito era praticamente annunciato. Dal palco del Mammamia, non senza qualche fischio da parte del pubblico, il sottosegretario ha confermato i suoi «no» alle nozze gay, alle adozioni e ad una legge contro l'omofobia.
A sostegno della sue tesi anche i già preannunciati dati provenienti da un sondaggio commissionato dal Dipartimento per le politiche della famiglia della presidenza del Consiglio e condotto su un campione di 3000 persone secondo cui il 60% degli italiani è contrario ai matrimoni gay. Dati che hanno portato ad un acceso dibattito durato una ventina di minuti in cui Paolo Patanè, presidente di Arcigay, ha contestato la maniera in cui erano state formulate le domande e l'uso di denaro pubblico per fornire dati raccolti con «domande tendenziose».
La discussione si è poi spostata sulla legge contro l'Omofobia. Giovanardi ha spiegato il suo punto di vista: «Sarei stato d'accordo se fosse stata prevista una aggravante per qualsiasi violenza determinata da un orientamento sessuale. Ma non posso accettare che la violenza su un omosessuale sia più grave di una violenza sulle donne».
Infine in merito alle sue polemiche contro la pubblicità gay-friendly dell'Ikea, ha aggiunto: «Io ho solo detto che ho giurato fedeltà alla Costituzione, e che la Costituzione non prevede che due uomini possano formare una famiglia. Se vedo due uomini che camminano mano nella mano, non me ne può fregare di meno, lo dimostra il fatto che sono qui questa sera. Ma di matrimonio gay con me non si può discutere. Semmai possiamo parlare di modifiche del codice civile e di maggiori diritti per le minoranze, questo sì».
Al di là delle piccola contraddizione sul fatto che i gay non lo infastidiscano con le sue dichiarazioni del maggio scorso (nelle quali sosteneva l'esatto opposto), sono in molti a ritenere che dall'incontro non sia emerso nulla di nuovo. Una voce fuori dal coro, però, è rappresentata da Enrico Oliari, presidente di GayLib (gay di centrodestra) che ha commentato: «Non abbiamo avuto l'impressione che si sia trattato di una "volpaggine", ma di un'apertura interessante poiché Giovanardi ha dato la sua disponibilità alle unioni civili solo per le coppie gay, sul modello tedesco, proposta che combacia con la nostra sul Riconoscimento delle Unioni omoaffettive».
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