Spettacoli -

I nudi maschili del cinema

Dopo aver ripercorso la storia della nudità del cinema, proviamo ad entrare nel vivo della faccenda con alcuni esempi pratici. Va premesso che esistono varie tipologie e livelli di nudità: c'è quella che si intravede, quella lasciata all'immaginazione ma anche attori che mostrano chiaramente il proprio "lato b" o che vengono ripresi frontalmente.
Anche la popolarità e il potere contrattuale influisce: ci sono personaggi noti che magari hanno recitato come mamma li ha fatti all'inizio della loro carriera, quando l'anonimato e la necessità di sbancare il lunario non permetteva loro di essere troppo schizzinosi sugli ingaggi che gli venivano offerti. Questa, però, non è una regola scritta nella pietra: c'è anche chi ha deciso di mostrarsi proprio nell'apice della propria carriera.
Un esempio potrebbe essere Sylvester Stallone, protagonista di un nudo frontale [1] nel film "The Party at Kitty and Stud's" (1970), da lui stesso definito un film orribile ma a cui aveva preso parte per il bisogno di soldi. Ma poi, trascorsi gli anni e raggiunto il successo, ha recitato nuovamente come mamma l'ha fatto -anche se decisamente in modo più velato e meno volgare- in "Atto di forza" (1990), con tanto di immagini di backstage [2] che fecero il giro del mondo (quella qui proposta comparve non censurata in Italia anche su riviste di cinema generaliste come "Ciak").
Ma non è in centimetri di pelle mostrata che si può misurare il successo di una scena. Basti pensare alla storia di Brad Pitt, il cui lato b non passò inosservato nel film "Thelma & Louise" (1991) nonostante avesse sempre addosso i suoi jeans [3] [4]: tanto bastò a scatenare la fantasia del pubblico e a far parlare si sé a sufficienza per contribuire significativamente alla sua meritata carriera. Negli anni successivi lo si rincontra di spalle senza pantaloni in altri due lungometraggi: nel 1995 all'interno del film "L'esercito delle 12 scimmie" [5] e nel 2004 in "Troy" [6]. Nessun nudo frontale per lui, dunque, ad eccezione di alcuni scatti in cui è facile imbattersi su Internet ma che sono riconducibili a fotografie realizzate da dei paparazzi (il che andrebbe ad aprire un capitolo completamente diverso del discorso).
La nudità come tappa quasi obbligata è quella scelta dalla trilogia di "Eating out" (2004, 2006 e 2009): in ogni episodio della serie è contenuto un momento in cui il "bonazzo" della situazione viene mostrato come mamma l'ha fatto. Nel primo episodio è la volta di Ryan Carnes [7] (protagonista della serie televisiva "Desperate Housewives" nel ruolo di Justin), nel secondo di Marco Dapper [8] e nel terzo di Chris Salvatore [9]. Scene, queste, spesso poi tagliate nella versione per il grande pubblico e rimaste invariate solo nella versione DVD.
L'assenza di indumento è spesso direttamente proporzionale a quanto il contesto in cui viene inserita la renda spontanea e naturale. È per questo motivo, ad esempio, che l'ambientazione all'interno di docce è spesso ricorrente. È il caso di Sylvester Stallone e Kurt Russell [10] in "Tango & Cash" (1989), Kieran O'Brien [11] in "Virtual sexuality" (1999) o di Pierre Perrier e Johan Libéreaunon [12] nel film presentato a Cannes "Cold Showers" (2005).
Per il momento ci fermiamo qui. Data la vastità dell'argomento e la moltitudine di casi, risulta quasi impossibile tentare di affrontare l'argomento in modo esaustivo e strutturato, motivo per cui si è preferito proporre un viaggio a tappe dal valore puramente esemplificativo.


Leggi l'articolo completo su Gayburg
Media associati:
Ed ancora:
Stranizza d’Amuri di Giuseppe Fiorello, nelel sale il 23 marzo
Animali Fantastici 3, in Cina censurano l'omosessualità di Silente
Il terzo capitolo di "300" sarebbe dovuto essere incentrato su una storia d’amore tra due uomini, ma la Warner ha cestinato il copione
Dal corto "Venere è un ragazzo" potrebbe nascere un film
È stata definitivamente abolita la censura cinematografica in Italia
Si è concluso il festival Divergenti, ecco i vincitori