Il fotoalbum del Mariage Pour Tous


Sarà per la vicinanza geografica o per l'abitudine che sin dal Medioevo ci ha portati a considerarli nostri cugini, fatto sta che l'Italia ha seguito con particolare interesse ed apprensione tutto l'iter legislativo del Mariage Pour Tous. Ora che l'obiettivo è stato raggiunto, è difficile trattenere la gioia di fronte a migliaia di coppie gay e lesbiche che finalmente non verranno più considerati cittadini di serie b dal loro Paese.
Di contro c'è anche un sentimento di invidia verso una nazione che ha voluto affermare che la crisi economica non impedisce di discutere anche di diritti civili e che il volere vaticano e la violenza non devono necessariamente avere il sopravvento sul bene delle minoranze.
Insomma, quasi un'utopia per un Paese dove la maggioranza degli eletti si è espressa a favore del riconoscimento delle coppie gay, ma dove non si è ancora riuscito a formare un governo e sembra quasi impossibile che si arrivi anche solo alla modifica della legge elettorale (figuriamoci il resto!). Per non parlare dell'ombra di un possibile ritorno al governo di Berlusconi, già ampiamente pronunciatosi contro ogni possibile forma di riconoscimento per le famiglie che si discostano dalla sacralità dell'unione di da un uomo, una donna (e di un numero variabile di amanti e di ex mogli).
Proprio per questo è importante sottolineare come anche per i nostri cugini non sia stata una passeggiata. Certo, un governo forte aiuta, ma non va dimenticato lo sforzo e l'impegno di migliaia di cittadini che si sono messi in gioco in prima persona e che ci han messo la faccia nel tentativo di supportare la norma. A loro è dedicata la fotogallery di fine post, attraverso cui ripercorre alcune delle tappe più significative degli ultimi dieci mesi.

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