Il Pdl in piazza contro i matrimoni gay in Francia


Se Silvio Berlusconi si era vantato di aver impedito i matrimoni gay in Italia, ora il suo partito pare in prima linea nel voler manifestare il proprio sostegno ai gruppi omofoni francesi contrari al progetto di legge sul "Matrimonio per tutti".
Rispolverato lo stesso nome già utilizzato in altre decine di iniziative, i giovani del Pdl ed alcuni esponenti del partito (fra cui Eugenia Roccella, Maurizio Gasparri, Maurizio Sacconi, Beatrice Lorenzin, Barbara Saltamartini, Giovanardi e Annagrazia Calabria) hanno organizzato una manifestazione dal titolo "Giù le mani dalla famiglia" che si terrà oggi a Roma di fronte all'ambasciata francese.
A spiegare le motivazioni della decisione è Assuntina Morresi, che scrive: «Perché manifestare oggi a Roma solidarietà ai francesi nella loro lotta democratica e civilissima (in foto, ndr) contro il matrimonio gay che Hollande vuole imporre al paese. Perché la democrazia è in pericolo, altro che». Poi conclude: «Ci saranno le magliette» (ah bé... se c'è pure il gadget! ndr).
Ma per non farci mancare nulla, Roccella, Gasparri, Quagliariello e Sacconi hanno anche scritto una lettera aperta all'ambasciatore francese, mostrando molta preoccupazione per i fermi fra i manifestanti e ben poca per l'ondata omofoba che sta riempiendo di sangue le strade francesi.
Non abbiamo un governo, non abbiamo credibilità internazionale e abbiamo riconfermato in carica un presidente di 87 anni (quasi a testimonianza di una classe politica incapace di prende una qualsiasi decisione che possa proiettare il Paese verso il futuro). Davvero la priorità del Pdl è quella di auto-eleggersi a giudice del progresso altrui e di cimentarsi nell'imporre la volontà vaticana anche all'estero? E se i diritti civili dei gay italiani «non sono una priorità», perché lo è il cercare di evitare che altri stati sovrani possano garantire maggiori diritti per tutti?
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