Bret Easton Ellis ed il cucciolo di panda


«Collins è stato trattato come una sorta di cucciolo di panda, bisognoso di essere onorato, lodato, consolato e infantilizzato». È con queste parole che Bret Easton Ellis ha attaccato il supporto offerto al giocatore di basket Jason Collins dopo il suo recente coming out. Il romanziere e sceneggiatore americano, infatti, ha avviato una propria personale crociata contro quelli che reputa i «guardiani del politicamente corretto sull'omosessualità».
La dichiarazione appare come strascico della sua ira dopo che la Glaad (un'associazione no-profit che si occupa di monitorare e promuovere l'immagine dei gay sui media) si è rifiutata di invitarlo alla loro cerimonia di gala. Infatti, se in precedenza lo scrittore si era sempre rifiutato di parlare della propria sessualità, l'essersi dichiarato gay nel corso del 2013 lo aveva portato a pretendere un posto alla cerimonia.
Ed è così che ha reagito affermando che: «Un'organizzazione che organizza una cerimonia di premiazione e che pensa di rappresentare tutti i gay, pur scegliendo quali possono e non possano farne parte, è ridicola [...] L'essere "reali" e "umani" (vale a dire imperfetti) non è necessariamente quello che i guardiani gay non vogliono dar a vedere alla cultura eterosessuale».
Dal canto suo la Glaad gli aveva negato la partecipazione dopo i numerosi scandali degli ultimi mesi. Lo scorso agosto sostenne che fosse «ridicolo» che un attore gay come Matt Bomer potesse interpretare un eterosessuale nell'adattamento cinematografico di "Cinquanta sfumature di grigio". Il mese successivo prese le difese di Paris Hilton, criticata per aver alcune sue affermazioni anti-gay pronunciate sul sedile posteriore di un taxi. Ed ancora, lo scorso aprile, ha scritto su Twitter: «Mi piace l'idea di Glee, ma perché ogni volta che guardo un episodio mi sento come se avessi fatto un passo dentro una pozzanghera di hiv?».
Lo scorso giugno anche l'Huffington Posts statunitense ha annunciato la propria decisione di smettere di seguire più i messaggi pubblicati da Ellis sui social network, dicendosi stufi di leggere solo insulti e prese in giro attraverso «tweet che sembrano progettati solo per generare rabbia ed ottenere attenzione».
4 commenti