Politico omofobo russo si scaglia contro l'Eurovision: «È uno show sodomita»


Dopo aver contribuito all'orribile legge contro la cosiddetta «propaganda gay» e dopo aver candeggiato l'istituzione di una polizia morale incaricata di perseguitare la comunità lgbt, il parlamentare russo Vitaly Milonov si è scagliato contro l'Eurovision.
Secondo l'uomo, infatti, la linea gay-friendly scelta dall'Olanda sarebbe contrario al «rinnovamento culturale e morale» intrapreso dalla Russia, motivo per cui nella sua propaganda ha iniziato a definire la manifestazione canora come uno «show sodomita». In particolare Milonov si è scagliato contro la partecipazione del transgender austriaco Conchita Wurst, da lui definito «un pervertito» e un chiaro segno di una «decadenza spirituale e promozione dell'omosessualità» a cui non dovrebbe essere permesso di potersi esibire sullo stesso palco su cui saliranno dei russi.
In un Paese dove si vuol far credere che i minorenni diventino volutamente gay perché ammaliati dalla vista un uno altro gay (naturalmente tacendo sul controsenso nel sostenere che qualcuno possa agognare di essere maltrattato, torturato e perseguitato dallo stato, ndr), il politico ritiene che i russi non dovrebbero essere costretti ad ascoltare né vedere i messaggi di apertura inviati dall'Europa. Da qui la sua richiesta al comitato russo affinché ritiri dalla gara in cantanti russi.
Preoccupante, però, è come la sua presa di posizione sia stata accolta da gran parte della popolazione e di come sul web siano fioccate delle raccolte firme per chiedere che la televisione russa non trasmetta la performance di Conchita Wurst.
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