Arcigay a Renzi: «Fai uno scatto in più, sposa l'uguaglianza»


Domani l'Onda Pride attraverserà dieci città italiane (Alghero, Bologna, Catania, Lecce, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Torino e Venezia) ed una delle rivendicazioni sarà il pieno riconoscimento delle unioni tra persone dello stesso sesso
«Renzi ha promesso entro settembre la discussione di una legge per il riconoscimento delle unioni tra persone dello stesso sesso -afferma Flavio Romani, presidente di Arcigay- Di per sé l'annuncio ha tutti i connotati di un dejà-vu, nel metodo ma anche nel merito della proposta: lo stesso istituto veniva messo sul piatto due anni fa da Pierluigi Bersani e già allora protestavamo per l'arretratezza di una proposta che non raggiungeva l'obiettivo dell'uguaglianza e proiettava il nostro Paese in un dibattito che gran parte dei Paesi europei hanno affrontato dieci o quindici anni fa.
La meta è e rimane per noi il matrimonio egualitario, cioè l'abbattimento totale del discrimine tra coppie omo ed eterosessuali e il riconoscimento pieno di tutti i diritti, alle une come alle altre.
Renzi è di fatto fermo sulle posizione che altri leader hanno già prodotto: ora dimostri in cosa consiste il suo "nuovo verso", ci faccia contare i passi in avanti che il suo partito è in grado di compiere nel cammino per il riconoscimento dei diritti civili. Il vero cambiamento, in questo Paese, sarebbe quello di vedere entrare una proposta di legge insufficiente in Parlamento e scoprirla arricchita alla fine del dibattito nelle aule. Lo shock della legge contro l'omotransfobia è ancora molto recente: già abbiamo vissuto quella discesa in picchiata che ha trasformato una proposta di legge contro le discriminazioni e i crimini d'odio in un testo ambiguo e scarsamente efficace, costruito con la logica della mediazione tra partiti, dimenticando obiettivi e cittadini e cittadine da tutelare. E infatti quel testo, nonostante i sempre più ricorrenti casi di omotransfobia riportati dai media, ha completamente arrestato il suo iter parlamentare. Per cambiare verso, allora, bisogna innanzitutto contraddire questi precedenti, perciò a Renzi mandiamo a dire: fai uno scatto in più, sposa l'uguaglianza».
Il messaggio al Premier e segretario del Pd verrà diffuso anche attraverso un finto selfie, realizzato da Condividilove, che immerge il Presidente del Consiglio nella folla del Pride.
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