Mentre la TV russa propaganda l'omofobia attraverso immagini false, per Putin: «La Russia non è omofoba»


Pare che le televisioni russe siano particolarmente attive nel manipolare le informazioni riguardo a quella chiamano «Eurosodom» od «Gayropa», ossia «la piaga gay» in Europa occidentale. Domenica scorsa, però, l'emittente statale Rossija 1 si è spinto ben al di là di una semplice menzogna.
Nel corso della trasmissione "Special corrispondent" si è parlato di una presunta educazione sessuale forzata che verrebbe impartita ai bambini norwegesi.
«In prima elementare i bambini devono sapere già tutto sul sesso -afferma il commentatore- I testi usati nelle scuole shoccano persino alcuni genitori». Le immagini mostrano persino una direttrice scolastica pronta ad affermare: «L'educazione gender costituisce più della metà di quei programmi. Una persona o un bambino possono scegliere il proprio sesso».
L'occasione è stata colta dal reporter per una lunga digressione sulla caduta dei valori del matrimonio in Europa e sul fatto che abbia scelto di seguire gli Stati Uniti. Ma poi appare l'incredibile: le immagini mostrano un padre che vuole fare una sorpresa al figlio e riempe la sua stanza di poster con uomini nudi. Ed il cronista non manca di chiedere: «È così che deve essere decorata la stanza dei bimbi?».
Peccato che quel video sia un falso. L'originale è creato dalla società US Fathead ed è stato pubblicato su YouTube più di due anni fa. E la gioia manifesta dal bambino non è certo per dei poster pornografici, ma per un'enorme gigantografia di un'auto appesa alla sua parete.
La Fathead ha già annunciato l'intenzione di voler seguire le vie legali contro la manipolazione del suo video, definendo «criminale» le falsificazioni di cui è stato oggetto.
Va ricordato che il direttore di Rossija 1 è Dmitriy Kiselyov, un ex conduttore che ha fatto carriera dopo essere andato in video a sostenere che le leggi anti-gay russe non fossero sufficientemente dure e che i cuori dei gay dovrebbero essere bruciati perché inadatti ad essere donati. Ora Kiseljow è a capo di Rosija Sewodnja, dirige l'emittente propagandistica internazionale RT (l'ex Russia Today) e dirige l'agenzia stampa Sputnik. A causa della sua propaganda a favore del governo russo, lo scorso marzo Kiseljow è stato sanzionato dalla comunità europea.

Praticamente nelle stesse ore Vladimir Putin si è recato dinnanzi al Consiglio per i diritti dell'Uomo per sostenere che in Russia non esista omofobia: «La nostra scelta strategica riguarda la famiglia tradizionale, per una nazione sana -ha dichiarato- Questo non dovrebbe apparire come se avessimo chissà quale intenzione di perseguitare le persone con un certo e non tradizionale orientamento sessuale. La società che non può proteggere i suoi figli non ha futuro. La Russia non è omofoba. Questa etichetta c'è stata appiccicata da altri Paesi che hanno ancora attive responsabilità penali nei confronti dei gay. Non non abbiamo leggi di questo tipo. Gli Stati Uniti sono più omofobi di noi».

Clicca qui per guardare il video trasmesso dalla TV russa e quello originale.
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