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Maroni vuole trasformare l'Expo in un palcoscenico della sua omofobia (poi insulta i partecipanti al convegno)

Ormai Roberto Maroni appare senza freni. Dopo le polemiche sull'uso del logo Expo sul manifesto del suo convegno omofobo e dopo il suo strenuo rifiuto nel rimuoverlo nonostante le richieste giunte da mezzo mondo, è dal palco di quel palcoscenico che il governatore lombardo ha promesso ai presenti che Regione Lombardia intende allestire un Forum nazionale sulla famiglia proprio durante l'esposizione universale. La sua idea è di approfondire in chiave valoriale il tema della manifestazione, ossia nutrire il pianeta. Pochi sono i dubbi sulla natura ideologica del nuovo incontro, soprattutto considerato che Maroni ha anche aggiunto: «Trasformiamo questo di Tavolo di relatori in un Forum permanente sulla Famiglia che possa dare indicazioni».
In pratica si tornerà a sostenere la necessità di non riconoscere o garantire diritti alle famiglie che non siano composte da un uomo e da una donna uniti in matrimonio, il tutto mentre gli occhi del mondo saranno puntati su Milano quasi si voglia osteggiare la propria volontà nell'andare in una direzione opposta a quella intrapresa da tutti i Paesi occidentali.

Durante il suo discorso Maroni non ha mancato neppure di insultare le migliaia di cittadini lombardi che non condividono la sua tesi, affermando: «Figuratevi se mi facevo condizionare da quattro pirla».
Nello stesso momento migliaia pi persone stavano partecipando ad un presidio con cui chiedere uguali diritti per tutti. Ovviamente quelle parole hanno fortemente indignato chi si è sentito direttamente insultato da un presidente che dovrebbe rappresentare i diritti di tutti i cittadini e non solo di una parte (a tal proposito è interessante notare come i destinatari dei suoi messaggi non siano i cittadini ma la redazione di un giornale di Comunione e liberazione noto per la sua ideologia anti-gay, ndr). Ed è così che sui social network è già partita una campagna virale accomunata dagli hastag #quattropirlatuasorella e ‪#‎jesuispirla‬ con cui rivendicare la propria appartenenza al gruppo denigrato dal leghista.
Qualcuno precisa: «Se battersi per quello in cui si crede è essere dei pirla, allora sì: siamo tutti pirla. Ma siamo molto più di quattro». Altri rilanciano: «Quando non si hanno argomenti si passa all'insulto». C'è pure chi non si esime dal lanciare un invito: «Quattro pirla? Contateci pure».


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