Il Ku Klux Klan lancia una chiamata alle armi contro i matrimoni gay in Alabama


Il Ku Klux Klan ha emesso una «chiamata alle armi in Alabama» in risposta alla sentenza di un giudice federale che ha portato alla caduta del divieto ai matrimonio gay nello Stato.
Brent Waller, il capo imperiale degli United Dixie White Knights in Mississippi, salutò con piacere la presa di posizione di Roy Moore nel rifiutarsi di adempiere alla sentenza ed ora invita gli affiliati al Ku Klux Klan a partecipare alle «massicce proteste de cristiani che sicuramente stanno arrivando».
Dal canto suo il giudice capo Moore ha ordinando ai giudici di successione di non rispettare la sentenza e ha persino minacciato di citare in giudizio chi ha rilasciato licenze matrimoniali gay.
Intanto arrivano le prime sentenze contro chi si è opposto al rispetto della sentenza: la giudice federale Granade ha ordinato al giudice statale Davis di rilasciare anche alle coppie dello stesso le licenze matrimoniali. Quest'ultimo aveva chiuso il proprio ufficio proprio per impedire che la coppia che aveva dato inizio alla lunga causa legale per ottenere il diritto al matrimonio potesse chiedere i documenti per poter celebrare la propria unione.
Da sottolineare è anche la tempestiva decisione della Chiesa presbiteriana che ha votato per approvare una modifiche alle regole in modo da permettere ai propri sacerdoti la celebrazione di matrimoni omosessuali.
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