Light Wins, il documentario integralista in cui gli attivisti lgbt vogliano criminalizzare il cristianesimo


Janet Porter è un'attivista cristiana che deve la propria popolarità ad un programma radiofonico condotto sino al 2010 sull'emittente conservatrice cattolica VCY America. Ma persino quella realtà considerò eccessivo il suo estremismo nel sostenere il dominionismo (ossia l'idea che «solo i cristiani sono stati biblicamente incaricato di occupare tutte le istituzioni laiche fino al ritorno di Cristo») e la licenziarono.
Questo non l'ha fermata e Porter ha iniziato a girare di notte nei boschi con una lanterna al fine di realizzare un documentario intitolato «Light Wins: Come superare la criminalizzazione della Cristianità».
Ad essersi prestati alle riprese incontriamo anche una serie di volti noti dell'attivismo anti-gay: Steve King, Trent Franks, Louie Gohmert, Tim Huelskamp, Mike Huckabee, David Barton, James Dobson, Phyllis Schlafly, Scott Lively, Alveda King, John Stemberger e, naturalmente, la stessa Porter che non manca di asserire che gli attivisti gay vogliano trasformare i cristiani in criminali.
Nelle varie interviste si possono ascoltare affermazioni inaccettabili come il sostenere che «l'attivismo per i diritti gay è la più grande minaccia mai verificatesi alla libertà religiosa negli Stati Uniti», «si tratta dell'assalto più insidioso ed aggressivo per la nostra libertà religiosa che si sia mai vista» o che «se ad uno studente viene detto che non c'è nulla di male ad essere gay e questi otterrà una malattia mortale come risultato, i funzionari della scuola dovranno essere ritenuti legalmente responsabili».
Attraverso un'apposita clip, Porter ha rilasciato anche un'anteprima distinta in cui punta il dito contro i boy scout che hanno «inutilmente creduto all'oscura agenda omosessuale» nell'abolire parte della messa al bando nei confronti dei gay: una decisione che, a suo dire, poterà presto a dover affrontare il tema degli «scandali sessuali».
A prestare la propria testimonianza c'è anche Mike Huckabee, un politico e pastore battista che nel 2008 si candidò alle primarie per la presidenza degli Stati Uniti. Convinto della necessità di condannare a morte i responsabili di Wikileaks, ha avuto stretti legami con Porter anche dopo essere divenuto co-presidente della Faith and Family Values Coalition. Parlando del documentario, Huckabee sostiene che «questo film aprirà gli occhi e mostrerà come il voler essere degli spettatori non sia un'opzione. Ognuno sarà parte della soluzione o parte del problema e credo che questo avvincente documentario poterà i credenti a prenderne atto».
In realtà molti osservatori hanno numerosi dubbi sugli effetti a cui potrà portare un progetto del genere, dato che un estremismo omofobo così così spinto spesso rischia solo di creare repulsione nella comunità cristiana più moderata.

Forse lo sa bene uno dei relatori, il predicatore Scott Lively, che nell'ultimo periodo pare aver desiso di cambiate direzione e di puntare alla politica come opportunità per poter imporre la sua omofobia alla società. Dopo il fallito tentativo di diventare governatore del Massachusetts, ora annuncia la sua intenzione di candidarsi come repubblicano al Congresso.
L'uomo, già responsabile dell'approvazione di leggi anti-gay in mezzo mondo, non fa mistero che il suo principale interesse sia di poter conquistare una poltrona che gli permetta di difendere la Russia, a suo dire «l'unica ad essersi alzata in piedi contro l'agenda omosessuale».

Clicca qui per guardare il trailer di Light Wins.
8 commenti