Salta il patto del Nazareno, la legge sulle unioni civili è a rischio?


Nella giornata di ieri Forza Italia ha annunciato di non ritenere più vincolante il patto del Nazareno, l'accordo tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi per un voto congiunto sulle riforme. Inevitabilmente c'è chi teme che la proposta di legge sulle unioni civili potrà essere la prima a farne le spese.
Da un lato la votazione capitolina per l'istituzione di un registro delle coppie di fatto ha chiaramente mostrato come i forzisti non si sentano per nulla vincolati dalle promesse di Berlusconi (per giunta mai più ribadite dopo il presunto incontro con Salvini per una ricucitura fra i due partiti), dall'altro l'area cattolica del Pd pare aver colto l'occasione per sostenere la necessità di un fermo che possa permettere un accordo con il Ncd (e si sa bene come il partito di Alfano paia ossessionato dalla sua contrarietà al riconoscimento dei diritti per le coppie gay).
In un'intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano, Maurizio Lupi si è affrettato a ricordare «i paletti» posti dal suo patito: «Nessuno ha una preclusione riguardo ai diritti civili delle persone -ha dichiarato- la preclusione che abbiamo, ma vedremo le proposte, è quella di non confondere la famiglia, che è quella naturale fra uomo e donna, quindi siamo contrari al matrimonio tra persone dello stesso sesso [...] La reversibilità della pensione è uno strumento sociale e quindi va messo a disposizione delle famiglie e l'adozione non ci vede favorevoli».
Attraverso una nota la relatrice del ddl, Monica Cirinnà, smentisce ogni ipotesi ed afferma: «Con serenità e determinazione andiamo avanti nel rispetto del cronoprogramma». Dello stesso avviso è il ministro delle Rifome Maria Elena Boschi che, ad una domanda diretta sul tema postagli dalla Berlinguer durante il TG3 della sera, ha risposto: «Entro il mese di febbraio si conclude l'esame in commissione e poi entro tre mesi avremo la legge».
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