La Cei: «Famiglie gay? L'italia ignori le raccomandazioni di Strasburgo»

All'indomani dell'approvazione della mozione con il Prlamento europeo ha auspicato il riconoscimento dei diritti delle famiglie gay, la Cei è già scesa in campo per sostenere che l'Italia non debba assolutamente permettere che i diritti civili non restino un privilegio riservato ai soli eterosessuali.
«La raccomandazione dell'Unione Europea sulle nozze gay non deve necessariamente essere seguita nel nostro Paese», ha dichiarato il segretario della Cei, monsignor Nunzio Galantino, ai microfoni di Radio Vaticana.
L'uomo ha anche sostenuto che la mozione sia stata approvata con «percentuali risicate dal Parlamento Ue, anzi risicatissime» e che l'Europa «continua ad andare sulla linea di questa cultura, di questo sentire abbastanza diffuso in Europa, e che tende a imporre un certo modo di vedere, di pensare, rispetto a questi temi». Da queste basi si lancia nel sostenere la necessità che l'Italia segua strade diverse: «Bisogna che continuiamo con chiarezza, senza tentennamenti, a dire la verità sulle cose, nel rispetto di tutti, nel rispetto dei diritti dei singoli, evitando che queste forme di raccomandazione creino soltanto appiattimento e facciano danno a quella che, invece, è la bellezza della differenza».


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