Salvini, il gender e l'amico Putin


È sotto l'occhio di tutti come la Lega Nord abbia deciso di salire sul carro dell'omofobia. Alimenta la paura attraverso la disinformazione di Gianfranco Amato, terrorizza i cittadini sostenendo che esista una fantomatica «ideologia gender», sostiene che l'omosessualità possa essere «propagandata», organizza convegni di propaganda dell'odio (peraltro rilanciandoli a livello internazionale attraverso l'abuso del logo Expo) e non perdono occasione per dire che a loro i gay non piacciono.
Dinnanzi ad un partito che è da sempre vissuto sul pregiudizio (dapprima verso i meridionali, poi contro gli immigrati) è plausibile ipotizzare che possa interessargli il ritorno elettorale di simili azioni. In Germania è stato anche realizzato un interessantissimo dossier che illustra chiaramente come i partiti di destra e estrema destra stiano sfruttando l'isteria gender per conquistare potere. Il tutto risultando accomunati da un forte anti-europeismo e da una sfrenata propaganda verso la Madre Russia, assai spesso dipinta come la patria del vero cristianesimo.
La Lega Nord ha recentemente annunciato di aver sposato la linea decisa nel corso del Forum delle Famiglie di Mosca, ma già dai primi anni 2000 vide Savoini alla guida di delegazioni di imprenditori e politici italiani verso San Pietroburgo. Nel 2012 si registrò anche la presenza al congresso della lega di Alexey Komov, l'uomo che poi girò l'Italia insieme ai Provita per sostenere che la Russia sia l'unica risposta per i cristiani che non vogliono gay ed immigrati. Ed Alexey Komov è anche il russo che nel 2014 guidò personaggi come Antonio Brandi, Gianfranco Amato e Mario Adinolfi in alcuni convegni volti a gettare le basi del terrorismo psicologico basati su quella che ai tempi lui chiamava «ideologia sessualista».
Dinnanzi ad un'Europa che chiede diritti per tutti (giusto ieri è stato lanciato l'ennesimo ammonimento nei confronti dell'Italia per la violazione dei diritti basilari della famiglie gay), non è da escludersi che la paura verso quei diritti possa essere l'arma per alimentare la diffidenza verso l'Unione e per portare voti a chi predica l'anti-europeismo. Ed passo potrebbe poi essere una convergenza verso la Russia che possa concretizzare il sogno di Putin nella creazione dell'Eurasia.

Se tutto ciò può sembrare fantapolitica, è difficile non osservare alcune coincidenze. Mentre l'Olanda ha ufficialmente riconosciuto che le persone lgbt russe sono in pericolo (e sono quindi meritevoli di asilo politico nel loro Paese), sul sito dell'associazione leghista Lombardia-Russia dedica ampio spazio a spiegare come il suo scopo sia quello di:

combattere la propaganda del mondo occidentale che a giorno d'oggi dipinge la Russia come uno stato dittatoriale e di conseguenza anche il Presidente Putin viene presentato come un dittatore, imperatore assetato di potere nel conquistare l'Ucraina e l'Europa, in particolare la Polonia e i paesi baltici. Ogni giorno SMI italiano ed europeo propongo ai lettori la Russia proprio così. Sappiamo che questo è una bugia perciò vogliamo dire a tutto il mondo com'è la Russia veramente, un paese libero e democratico, ed è molto meglio d'Italia d'oggi. Perché Italia oggi non è più una democrazia. Se non sei politicamente corretto allora per te è la fine, per il governo italiano diventi subito un fascista, razzista ecc. Inoltre vogliamo aiutare ai nostri imprenditori di aggiungere con il loro contributo al proseguo dei rapporti commerciali tra i due paesi. Migliorare anche i contatti con la Crimea. I nostri imprenditori capiscano perfettamente che queste sanzioni contro la Russia sono assurde, rovinano l'economia italiana e quella europea. Nei due anni delle sanzioni l'Italia ha perdo 5 miliardi di euro. Vengo a Mosca una, due volte al mese per qualche giorno, collaboriamo col partito "La Russia Unita" e con alcuni imprenditori che vogliono mantenere.

A ciò si aggiunge quanto descritto da Luca Steinmann in un articolo pubblicato su L'Espresso, il quale sottolinea come:

Il Cremlino vuole superare l'isolamento internazionale e cerca nel Carroccio un "partner". L'ultimo esempio della strategia è l'arrivo in Italia di Alexander Dugin, studioso vicino a Putin [...] La Quarta Teoria Politica teorizza il superamento della democrazia occidentale con una nuova ideologia russa. Essa sintetizza il dissenso per l'egemonia mondiale americana con la critica al liberalismo e la rivendicazione della centralità russa. I suoi principi, secondo il Foreign Affairs, sono coerenti con le modalità in cui il Cremlino sta agendo sul piano internazionale. Cosa che gli è costata il suo attuale isolamento.Dugin è arrivato in Italia per contrastare questo isolamento, cercando dei partner internazionali affidabili da includere nella rete che sta tessendo. Non a caso alla conferenza milanese sono presenti diversi intellettuali, giornalisti e esponenti politici. Con lui sul palco c'è Gianluca Savoini, leghista vicino a Salvini che ha organizzato i viaggi del leader del Carroccio in Russia e che potrebbe fungere da tramite per i finanziamenti che via Bellerio da tempo richiede al Cremlino.

Anche in questo caso non si è dinnanzi a fantapolitica, dato che l'interesse del governo russo nel rendere la Lega il proprio partner italiano è confermato dallo stesso Dugin che, intervistato dall'Espresso, spiega che «nel passato i rapporti tra i due paesi esistevano grazie all'amicizia tra Putin e Berlusconi, oggi il nostro riferimento politico è diventato Matteo Salvini. Il gruppo euroscettico che ha creato al Parlamento europeo è infatti il nostro alleato insieme a Ungheria e Grecia. Con una Lega forte in Italia la Russia è più forte nel mondo».
Ma esiste anche un'incognita, rappresentata dagli interessi del Carroccio nei confronti degli Stati Uniti. Personaggi come Giancarlo Giorgetti (deputato e delegato ai rapporti con Usa e Israele) e Raffaele Volpi (coordinatore di Noi con Salvini e dei gruppi di estrema destra che sostengono il partito) hanno rapporti decennali con Washington e lo scorso anno hanno ricevuto critiche dal Consiglio di Stato americano dinnanzi alla svolta filo-russa di Salvini.

Al momento l'unica certezza è come la Lega stia cercando di diffondere e cavalcare i capisaldi della politica propagandistica russa, come il all'immigrazione islamico, l'avversione all'egemonia statunitense e la lotta contro la "teoria gender" e i diritti civili.
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