Siria, raid aereo sull’ospedale di Medici senza Frontiere ad Aleppo

Nel bombardamento dell'ospedale di Al Quds ad Aleppo, supportato da Medici Senza frontiere, sono morte almeno 30 persone tra cui almeno due medici. Secondo quanto riferito dallo staff, la struttura ospedaliera è stata distrutto ieri notte da almeno un attacco aereo che ha colpito direttamente l'edificio. Altri attacchi aerei hanno colpito diverse aree vicine all'ospedale.
Muskilda Zancada, capomissione di Medici Senza Frontiere in Siria, tuona: «Medici Senza Frontiere condanna nel modo più assoluto questo vergognoso attacco, che colpisce un'altra struttura sanitaria in Siria. Questo devastante attacco ha distrutto un ospedale vitale per Aleppo, che era anche il principale centro pediatrico dell'area. Dov'è l'indignazione di chi ha il potere e il dovere di fermare questo massacro? A rafforzare questa tragedia si aggiunge la dedizione e l’impegno dello staff di Al Quds, che lavorava in condizioni inimmaginabili, senza mai vacillare, dall’inizio di questo sanguinoso conflitto».
L'ospedaleforniva servizi di pronto soccorso, cure ostetriche e terapia intensiva. Aveva 34 posti letto, una sala operatoria, un ambulatorio e un reparto di degenza. Vi lavoravano a tempo pieno 8 medici e 28 infermieri. Era il principale centro pediatrico della zona.
Nell'ultima settimana, diverse altre strutture mediche sono state attaccate e distrutte ad Aleppo e cinque soccorritori della Difesa Civile Siriana sono stati uccisi. L'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus) ha reso noto che 140 civili sono stati uccisi in sei giorni ad Aleppo dai raid del regime siriano. Secondo il conteggio dell'Ondus, 139 civili sono morti sotto le bombe sganciate da elicotteri e jet di Damasco. Tra i morti si contano 23 tra bambini e adolescenti e 15 donne.


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