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Secondo un sacerdote ortodosso, Dio legittima l'omicidio di chi si ritiene degno di morte

Se l'integralismo cattolico continua ad osannare l'omofobia russa, sostenendo che quel totalitarismo sia «l'ultimo baluardo della cristianità», è dalle terre di Putin che giunge notizia di prelati pronti a legittimare l'omicidio nel nome di Dio.
L'arciprete ortodosso Vsevolod Chaplin è un sacerdote fermamente conservatore che non è nuovo a polemiche. È stato in prima linea nel supportare il Cremlino nell'invasione dell'Ucraina orientale, ha chiesto la criminalizzazione dell'omosessualità, così come ha sostenuto che le donne che indossano gonne corte «non dovrebbero essere sorprese se vengono violentate». Ora, in risposta ad una domanda su una nuova statua dedicata a Ivan il Terribile in un inno a Stalin, il sacerdote si è schierato dalla parte degli omicidi di massa commissionati dal dittatore: «Stalin ha fatto un sacco di cose. Alla fine di tutto, che cosa c'è di male nell'uccidere alcuni dei nemici interni della Russia?», ha detto Chaplin alla stazione radiofonica Echo Moskvy. «Ci sono alcune persone che è lecito uccidere. Anche Dio, se leggiamo l'Antico e il Nuovo Testamento, autorizza direttamente l'uccisione di un gran numero di persone, come un messaggio per gli altri. Non come una punizione o una vendetta, ma come edificazione. A volte le società hanno bisogno dello sterminio di coloro che sono degni di morte».


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