Transessuale discriminata al pronto soccorso dell'ospedale Galliera di Genova

È sempre più tangibile la pericolosità sociale dei gruppi d'odio legati ai sedicenti gruppi cristiani legati al neonazismo. Questa volta a pagarne le spese è stata una transessuale, umiliata e maltrattata al pronto soccorso dell'ospedale Galliera di Genova.
A raccontare l'accaduto è la stessa vuttima, che su Facebook racconta: «Mi sono recata presso l’ospedale Galliera sotto consiglio della mia farmacista fidata in quanto per un controllo delle pressione arteriosa il risultato era oltre i limiti della norma: la minima 103 a la massima 146. Una volta davanti allo sportello triage un signore col camice bianco molto educato e cortese mi chiede cosa mi era accuduto e mentre raccontavo mi dice di dargli un documento di riconoscimento».
Ma a un certo punto l'atteggiamento è cambiato: «Gli passo il documento –spiegs Sara- gli da un’occhiata e mi dice che avevo sbagliato documento in quanto la foto non corrispondeva al nome anagrafico e quindi ho dovuto spiegargli che ero una trans. Ero già in agitazione e spaventata ma dal momento in cui il tono e l’atteggiamento del Signore si è trasformato in un atteggiamento di intolleranza e usando pronomi non più di cortesia e frasi con verbi maschili il mio stato emotivo e peggiorato, credo che la pressione arteriosa sia aumentata vertiginosamente, il peso che sentivo sul lato sinistro sempre più in aumento ma con tutto ciò ho preferito alzarmi dal lettino e ritornare a casa, non potevo più fidarmi di una persona così, nello stato in cui ero avevo bisogno di una persona che riuscisse a tranquillizzarmi non una persona che cercava di ammazzarmi, un medico dico un medico dovrebbe sapere queste cose ma probabilmente l’omofobia latente prevaleva sull’etica».


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