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Jacopo Coghe racconta alla tv francese la bufala dell'insegnamento "gender" nelle scuole e minaccia proteste contro una proposta che è già legge dal 2015

Una tra le più insopportabili violenze dei gruppi anti-gay è la loro abitudine a modificare la prole che vengono pronunciate dagli altri, in modo che sia più facile ostentare il loro odio e il loro disprezzo verso il diritti costituzionali altrui. In fondo cercare id motivare l'odio è difficile e il contribuo ad un concetto inesistente come quel fantomatico «gender» che riempie la loro bocca appare come l'eredità di un propaganda nazista che alimentò l'odio contro la minoranza ebraica attraverso il ricorso ad accuse infondate e a termini ideologici simili a quelli che loro si sono occupati di creare contro il diritto alla vita e alla dignità delle famiglie gay.

In un'intervista rilasciata ad un'emittente televisiva francese dall'estremista della Manif pout tous Jacopo Coghe ha dichiarato: «Il nuovo governo è un Governo in continuità con il Governo Renzi, tant'è che il 70% dei ministri sono rimasti gli stessi del precedente Governo. Abbiamo avuto solo qualche novità e quella più importante per il nostro mondo e per i nostri valori è la nuova nomina del Ministro dell'istruzione, che era la vicepresidente del Senato che si era messa in mostra per alcune proposte di legge sull'insegnamento gender nelle scuole. Un'attivista femminista che aveva proposto queste leggi che per noi sono veramente un obbrobrio e per le quali, se si dovesse uscire fuori, noi ci batteremo fino all'ultimo».

Si possono leggere e rileggere le carte del senato e nessuno troverà mai una proposta di legge che parla di un fantomatico «insegnamento gender» nelle scuole, ancor più se si osserva come la «teoria gender» sia una fantasia teorizzata dell'integralismo cattolico quale scudo per nascondere come a muoverli sia solo l'odio e il pregiudizio verso le minoranze. Esisteva invece una proposta di legge che prevedeva l'«introduzione dell’educazione di genere e della prospettiva di genere nelle attività e nei materiali didattici delle scuole del sistema nazionale di istruzione e nelle università». Il riferimento riguardava dunque la parità di diritti tra uomo e donna e un abbattimento degli stereotipi di genere nei libri di testi, ossia non certo quel fantomatico «insegnamento gender» farfugliato da Coghe. Ma non solo, l'integralista pare ignorare (non si sa se per ignoranza o se in malafede) che quella legge è stata approvata nel 2015 e il 13 luglio dello scorso anno è stata pubblicata in Gazzetta ufficiale come legge 107/2015. Un dato che evidentemente deve essergli sfuggito anche in virtù di come in quella legge non si parlasse di alcuna fantomatica «teoria del gender» ma di una ben più reale educazione di genere. Ammesso e non concesso che la sua gente possa capire che la somiglianza tra due termini non li rende sinonimi, è buffo che l'integralismo vada a raccontare menzogne in Francia riguardo a fantomatiche proteste che dicono di essere pronti a mettere in atti contro una legge già approvata oltre un anno fa. ma avidentemente l'etica, la verità e la moralità non sono certo le caratteristiche di chi si batte contro le famiglie altrui al solo fine di compiacere la propria sete di odio...


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