Il più grande nemico della propaganda integralista è la realtà dei fatti

Il più grande nemico dell'integralismo cattolico è la realtà. E non si sta parlando di come quella gente si riduca a inventarsi fantomatiche teorie dietro a cui nascondere il loro odio, ma di come i loro discorsi non possano reggere se li si verifica con dati oggettivi.
Al fine di creare paura e discriminazione contro i gay, l'associazione integralista Provita Onlus spergiurava che l'Aids fosse una malattia che riguardava solo gli omosessuali mentre la sedicente associazione cattolica Famiglia Domani si spingeva oltre, spergiurando che i gay e le persone di colore fossero untori pronti a contagiare gli eterosessuali. Il tutto, peraltro, in quella curiosa contraddizione in cui quelle stesse persone che accusano di promiscuità un intero gruppo sociale sono le stesse che poi chiedono a gran voce che sia vietato loro di potersi assumere un impegno monogamo dinnanzi alla società. Ma se tali affermazioni appaiono evidentemente diffamatorie e propagandistiche, basta anche una semplice verifica per comprendere come le loro illazioni siano incompatibili con altri segmenti della loro propaganda.
Il presidente di Provita Onlus ama andare in giro per l'Italia con il nazionalista russo Alexey Komov (ossia il presidente onorario di quell'associazione leghista che sta invitando gli imprenditori italiani a chiudere le fabbriche in Italia per trasferire la produzione in Ucraina, ndr) e i due amano spergiurare che le leggi omofobe volute da Putin rappresentino la massima espressione della moralità e della cristianità. Affermano come una verità rivelata che i russi debbano essere reputati l'emblema della famiglia tradizionale, fedeli ai valori cristiani e lontano da quella tolleranza che sostengono abbia infettato l'occidente. ma ammesso che si voglia credere a quella storiella, difficile è farla convivere con i dati che evidenziano come a livello europeo almeno due infezioni da HIV su tre si verifichino terre di Putin. Non solo. Nel 2015 la Russia ha registrato un aumento del 15% delle diagnosi HIV di 15%, con almeno 100.000 nuove infezioni registrate nell'ultimo anno.
Considerato come in Russia viva almeno un milione di persone a cui è stato diagnosticato l'HIV ed appurato come Komov spergiuri dalle pagine di Provita che in Russia i gay siano solo il 2% della popolazione totale, i numeri iniziano a non tornare per poter sostenere ciò che la loro propaganda afferma. E se poi si aggiunge come il Russian Federal AIDS Center affermi che il 58% dei nuovi contagi sia legato all'uso di droghe, allora si è dinnanzi ad un corpo mortale inferto alle teorie discriminatorie di Provita. Ma non solo, quella preoccupante percentuale evidenzia come la popolazione non debba così felice come le associazioni anti-gay vorrebbero far credere ai loro seguaci.


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