L'integralismo chiama alla mobilitazione i suoi militanti: «Dobbiamo impedire lo spettacolo»


L'integralismo cattolico sostiene che il a dichiarare pubblicamente che i gay sono malati mentali e pedofili sia da intendersi come un diritto d'opinione, peccato poi vogliano contemporaneamente anche la censura dello spettacolo teatrale pensato dai pedagogisti. Il loro problema è che quanto verrà raccontato ai ragazzi non rappresenta il loro pensiero unico e non rispecchia il loro desiderio di far sentire abbandonato ed escluso chiunque non sia eterosessuale come loro esigiamo debba essere.
E non è certo la prima volta, dato che nelle settimane scorse sono stati impegnati nel pretendere la censura delle famiglie gay in tv, così come pretendono la censura di Tiziano Ferro al Festival di Sanremo. Insomma, o sei parte della loro ideologia o non devi poter parlare o esistere.

In quella frenesia che contraddistingue l'integralismo, il gruppo integralista Articolo 26 arriva persino a citare l'Agapo, ossia quell'associazione ultra-cattolica che da anni si spaccia come "amica dei gay" mentre promuove fantomatiche terapie riparative che possono contribuire a danneggiare se non ad uccidere degli adolescenti. E se nei mesi scorsi quella stessa realtà diramava presunte lettere di madri che sostenevano di voler la discriminazione dei figli gay in modo da poterli obbligare a sposare delle donne, in questo caso hanno scritto ai produttori sostenendo che non erano certi che i messaggi trasmessi fossero fondati dato che non invitavano a dire che chi è ha un pene è tenuto ad ingravidare una donna e chi ha una vagina deve concederla a chi la ingraviderà.
Dal canto suo Gandolfini si è messo a diramare uno dei suoi coliti comunicati in cui elenca i punti che esige siano messi in atto dal Miur in quella sua solita modalità che lo porta a parlare a nome della nazione quasi come se fosse davvero stato investito di un quale incarico, la Manif pour Tous ha lanciato una petizione online in cui lamentano che non si debba dire ai ragazzi che non c'è nulla di sbagliato in loro. Dinnanzi ad uno spettacolo pensato da dei pedagogisti per dire ai ragazzi che non esiste un modo giusto di essere, loro replicano che ai loro figli vogliono dei che l'unica cosa importante è «differenza sessuale e, quindi, la fecondità di vita che porta con sé». Insomma, bisogna dire ai bambini che Savarese esige ingravidino le loro compagne.

Ma è all'interno della petizione che i militanti della Manif pour Tous chiedono anche una mobilitazione atta a censurare lo spettacolo. Afferma l'associazione integralista:

Abbiamo bisogno della tua mobilitazione. Firma questa petizione per chiedere al Ministero dell'Istruzione di impedire che le scuole aderiscano a uno spettacolo così chiaramente ostile al sano sviluppo psicoaffettivo dei nostri figli e dei nostri nipoti. Per favore, dopo aver firmato non dimenticare di condividere la petizione con tutti i tuoi contatti, tramite WhatsApp, Facebook, Twitter, via e-mail.

Insomma, bisogna impedire che i figli degli altri possano ricevere una sana educazione dato che loro esigono di poter imporre i loro pregiudizi.
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