Provita denunciò le opinioni di Toscani, della Rai e delle Femen, ma ora dice: «La Gaystapo è violenta e illiberale perché ha denunciato la De Mari»


Pare proprio che la signora Silvana de Mari abbia ulteriormente alzato i tono della violenta propaganda integralista. Come sappiamo, la scrittrice per bambini racconta ai frequentatori delle sue pagine (presumibilmente anche minori) che l'omosessualità non solo non esisterebbe, ma che deve essere ritenuta una «un disturbo isterico» contagioso di gente «anormale» che deve essere ritenuta praticata da «persone biologicamente perdenti» che simpatizzerebbero con la pedofilia. Il tutto al fine di sancire che «l'omofobia deve essere un diritto umano riconosciuto».

Ma è dinnanzi a questa aggressione senza precedenti che l'associazione integralista di Toni Brandi ha voluto unirsi con insulti e farneticazioni ancora peggiori. Dalle pagine dell'associazione Provita, facendo molta attenzione a non citare mai le vere motivazioni delle denunce, afferma:

I nostri Lettori sanno che la dottoressa Silvana De Mari, medico specialista dell’apparato gastrointestinale, psichiatra, e (nel tempo libero) scrittrice di fama internazionale, è finita nel mirino della Gaystapo. La sua colpa principale è aver detto in modo molto chiaro ed esplicito, sui giornali e ai microfoni de La Zanzara, di Radio 24, che i rapporti sessuali tra uomini sono estremamente dannosi alla salute di chi li pratica.

E se è ovvio che la denuncia del Mieli sia legata a come la signora De mari abbia spergiurato che tutti i loro iscritti sono pedofili o simpatizzanti dei pedofili, l'impressione è che Toni Brandi voglia vantarsi di aver già lanciato insulti simili all'interno della loro inarrestabile promozione dell'intolleranza. Lodando il gruppo omofobo che ha nascosto dei volantini inaccettabili in falsi preservativi distribuiti ad un gay pride canadese, dicono:

Non è solo questione di AIDS, il sesso contro-natura (tra uomini, ma anche con donne, ovviamente) comporta ben altre conseguenze fisiche e fisiologiche. Prima di cliccare sui link per vedere il volantino (fronte e retro) che hanno distribuito degli attivisti pro life durante un gay pride in Canada (anche loro finiti nel mirino della Gaystapo canadese, ovviamente), sappiate che ci sono immagini forti di alcune malattie sessualmente trasmissibili (verruche anali, orali e altro) che si diffondono prevalentemente tra coloro che praticano il sesso gay.

Non solo. Quelle stesse persone che hanno sporto denunce contro tutti e tutto, pare non tollerino proprio l'idea di i medesimi doveri delle loro vittime ed aggiungono:

Insomma, la De Mari ha detto la verità. Ma si sa che alla Gaystapo la verità dà sui nervi. Con i suoi metodi violenti e illiberali (altrimenti che Gaystapo sarebbe?) è cominciata dapprima la persecuzione mediatica, poi anche quella legale.
Rilanciamo, quindi, il comunicato stampa dei Giuristi Per la Vita che hanno assunto la rappresentanza legale della dottoressa e fronteggeranno la Gaystapo nelle sedi istituzionali più opportune.
Noi esprimiamo la massima solidarietà alla dottoressa De Mari: tanto la Gaystapo incarna la cultura della morte (contro gli interessi degli stessi omosessuali!), tanto la dottoressa sta divenendo una paladina della libertà e della verità, cioè di quella “verità che rende liberi” davvero. Questo dà fastidio alla Gaystapo.

Statisticamente parlano, sono le teoria da loro promosse ad aumentare del 42% la possibilità che le vittime della loro aggressione siano spinti al suicidio. Ma ad interessarci è anche come a scrivere queste parole si un'associazione che, in collaborazione con quel Gianfranco Amato che difenderà la donna in tribunale,hanno denunciato veramente chiunque.
Hannodenunciato le attiviste del gruppo “Femen”, la giornalista Giulia Innocenzi e «tutti i soggetti responsabili della programmazione e delle messa in onda della puntata» di “Announo” del 13 novembre 2014 per aver «ingaggiato una protesta contro Papa Francesco e la Chiesa cattolica in termini volgari e oltraggiosi». Insieme hanno denunciato il Sindaco di Emnpoli per aver rispedito «al mittente la nota prefettizia che le intimava l’annullamento del provvedimento con cui autorizzava la trascrizione dei matrimoni gay stipulati all’estero». Tale richiesta prefettizia risultò poi incostituzionale ed illegittima.
Nel 2014 le due associazioni denunciarono Oliviero Toscani per aver espresso un'opinione contro il Papa, così come denunciarono il sito satirico "Nonciclopedia" per aver pubblicato frasi che reputavano fossero offensive. Lo stesso fecero contro una mostra d'arte da loro ritenuta «omosessialista» ed offensiva, mentre per il Family day offrirono assistenza gratuita preventiva a chiunque avesse voluto denunciare o querelare eventuali persone che non la pensassero come loro.
Ed ancora, denunce vennero riservate al concerto dl 1° maggio 2014 contro il cantante Luca Romagnoli per aver mostrato un profilattico, contro Gayburg per aver accostato dati statistici agli inviti che Brandi rivolgeva ai genitori, contro Arcigay Gioconda per aver distribuito materiale informativo sulle malattie sessualmente trasmissibili, conto gli insegnanti del Liceo Giulio Cesare per aver suggerito la lettura id un libro che non volevano potesse essere letto, contro Ignazio Marino per aver trascritto delle nozze celebrate all'estero, contro un'opera d'arte a loro sgradita, contro la Rai per uno sketch su Gesù, contro Arcigay Reggio Emilia per aver distribuito del materiale informativo sull'HIV...
E quando nel 2013 denunciarono alla Procura gli studenti di GayStatale per aver raffigurato il Papa vestito da drag queen, gioirono nell'essere riusciti a fargli togliere tutti i fondi e dichiararono: «Gli studenti del Collettivo GayStatale impareranno, così, che per diventare adulti non basta dichiarare di assumersi l’intera responsabilità dei propri atti. Occorre anche pagarne concretamente le conseguenze». Ma se qualcuno chiede che la De Mari si assuma le sue responsabilità, ecco che si viene calunniati e diffamati con l'appellativo di «Gaystapo».

Ed pvviamente tra i commenti c'è chi ci abbocca, santificando la signora per avergli offerto la possibilità di poter sostenere che i gay sono anormali e immeritevoli di vivere. Scrive: «Chi usa la violenza (anche quella legale) è quando non si hanno più prove logiche per sostenere la propria tesi e si vuole vincere a tutti i costi. I voti negativi, in questo caso, significa che si teme dell’imminente verità che verrà presto a galla.
E non mi si venga a citare la “particolare” riproduzione di altri animali (ovviamente dichiarato e mai dimostrato), per giustificare una possibilità che non esiste: queste persone sono solo capaci di scrivere qualche riga di fantasia, al massimo creando prove fasulle. Tanto, chi andrebbe mai a verificare di persona, l’intera vita di un animale marino? Buona fortuna, Silvana De Mari… condanna il male che sta tentando di opprimere la libertà e la verità!».


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