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Facebook censura il libro di Mocciola contro le parole dell'omofobia

Facebook ha oscurato la pagina di “Addosso”, il libro fotografico di Antonio Mocciola in cui 120 frasi omofobe sono state scritte sulla pelle di chi ne è vittima. Si va dalle parole pronunciate da Alessandra Mussolini (“Meglio fascista che frocio”) a quelle di Joseph Ratzinger (“I matrimoni gay sono un pericolo per la pace”), passando per Gianfranco Fini (“I gay non possono fare i maestri di scuola”).
Dinnanzi alla censura subita, Mocciola dichiara: «Sono sconvolto da questo fascismo telematico. Per cui uno scrive un libro contro l’omofobia e sceglie una copertina dove non c’è nessun nudo volgare, anzi. E Facebook mi ha bloccato per 24 ore, perché sono arrivate segnalazioni di contenuti inappropriati, come mi è arrivato nella notifica sul mio profilo. Un Paese che va all'incontrario e verso il Medioevo che asfissia tutte le forze positive e propositive. Questo è l'ennesimo schiaffo al movimento omosessuale, altro che lobby, è ancora una volta repressione».
Ad essere censurato è stato anche Pino De Stasio, consigliere della seconda Municipalità di Napoli che ha prestato il proprio corpo a Mocciola. «Purtroppo -spiega- Facebook ha censurato la mia immagine parzialmente nuda insieme alla locandina di invito per la presentazione del libro/antologia di Antonio Mocciola, contro le frasi sull'omofobia. Un atto che non comprendo e che sarà stato segnalato sicuramente da qualche represso».


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