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La Svezia risarcirà le persone trans costrette a subire un'operazione per la riassegnazione del genere

Durante i coi comizi di promozione transofobica, l'integralista Gianfranco Amato racconta alle piee vecchiette degli oratori che le persone transessuali sarebbero dei cattivoni che hanno «la pretesa» di poter cambiare sesso quando potrebbero «fare zac» e uniformasi alla sua idea sul fatto che a fare un uomo o una donna sarebbe solo l'apparenza dei genitali.
Eppure quel «zac» che lui racconta divertito quasi fosse una cosa da nulla è un'operazione che di fatto porta alla castrazione delle persone, infliggendo loro una evidente e palese violenza fisica se si tratta di una decisione che viene imposta da altri (si tratti di Amato o di uno stato).
A rendersene conto è stata la Svezia, la quale risarcirà le persone trans che sono state costrette a sottoporsi alla sterilizzazione chirurgica per ottenere la riassegnazione del genere.
La legge che costringeva le persone trans ad un intervento chirurgico come premessa al riconoscimento della loro identità di genere è stata abrogata nel 2013 ed oggi il Parlamento ha deciso di risarcire con 22mila euro le circa 700 persone erano state costrette a subito l'operazione chirurgica pur non desiderano accedervi.


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