Piacenza. Due madri costrette a mentire sull'atto di nascita si auto-denunciano

Il 24 luglio 2018 è nata la figlia di due donne, avuta mediante fecondazione assistita da un donatore anonimo spagnolo. Il Comune di Piacenza sostiene che se «la madre biologica vuole essere riconosciuta dal diritto come madre, deve dichiarare di aver avuto un rapporto sessuale con un uomo e garantire che questo non è parente né affine».
In altre parole, le è stato chiesto di mentire in un atto pubblico ed è stato preteso indicasse il nome di un uomo che per lo stato italiano diverrebbe padre biologico di una figlia non sua. In assenza di un atto di nascita, nome e cognome verrebbero attributi dal Comune e non dai genitori, oltre al rischio di «una segnalazione del Comune alla Procura dei minori può determinare l’avvio di indagini per minore abbandonato».
Per tutelare la figlia, la madre ha dichiarato il falso ed annuncia che si auto-denuncerà ai carabinieri. Ad assisterle ci sarà l'avvocato Alexander Schuster.


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