Forza Nuova inneggia all'omofobia di Roberto Marchetti su Radio Globo: «Sognamo l'estinzione di rom e sodomiti»

Dopo l'organizzazione integralista Provita Onlus, anche i neofascisti di Forza Nuova si sono schierati al fianco di Radio Globo e dei vergognosi insulti omofobi pronunciati in diretta da Roberto Marchetti. Siamo dunque dinnanzi alla prova di ciò che sosteneva l'ascoltatrice irrisa dal conduttore: si inizia con chi tenta di spacciare l'insulto per una lecita «opinione» e c'è chi si sentirà legittimato a fare di peggio.

In in articolo apparso sul Primato Nazionale, è Adolfo Spezzaferro a scrivere:

Ormai la comunità gay ha tutti i connotati della lobby, compresa quell’arroganza del potente invisa a tutti, a prescindere dai gusti sessuali. Stavolta il bersaglio omofobo ad essere linciato online è un dj colpevole di aver detto in radio: “Vedere due uomini che si baciano mi fa schifo“. Si tratta di Roberto Marchetti, del seguitissimo programma Morning Show di Radio Globo, emittente capitolina tra i partner del Roma Pride, ossia la parata da “carnevale arcobaleno” che una volta l’anno imperversa per le strade mischiando diritti dei gay ed esibizionismo indecente.

Difesa l'omofobia e denigrati i Pride, il giornale forzanovista sostiene che i gay dovrebbero tacere se un etero li insulta gratuitamente:

Ebbene, gli organizzatori della manifestazione per i diritti Lgbt hanno già annunciato l’intenzione di interrompere “qualsiasi possibile partnership” con l’emittente radiofonica romana.
“Abbiamo chiesto ufficialmente spiegazioni all’azienda e non mancheremo di agire in ogni modo possibile per tutelare, come abbiamo sempre fatto, il nome e i 25 anni di storia del Roma Pride – scrivono su Facebook gli attivisti del Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli – il Pride non è, infatti, un taxi su cui farsi un giro o un menu à la carte da cui scegliere quello che più aggrada, ma una manifestazione politica con rivendicazioni e valori ben chiari e in cui, chiaramente, non c’è più posto per loro”.

Lamentato che i gay non si facciano prendere in giro, si arriva al solito processo di santificazione dell'odio omofobico:

Dal canto suo, il dj Marchetti è sereno e non ritratta. In risposta a chi lo criticava per la sua affermazione, lo speaker ha ribadito la sua posizione: “Chi l’ha detto che non lo posso dire? Qui non diamo nessun messaggio, non è un programma educativo, io personalmente nel momento in cui vedo due uomini che si baciano, probabilmente perché mi immedesimo nella scena che vedo, provo un senso di ribrezzo“. Non fa una piega. Ma per la lobby gay non è così. Tanto che, sebbene – come è ovvio che sia – ci siano molti omosessuali che la pensano come Marchetti, semplicemente perché riservati, il portavoce del Roma Pride, Sebastiano Secci, lancia l’accusa: “Dopo le scontate polemiche nessuna reazione è pervenuta da Radio Globo che, con il proprio atteggiamento, ha di fatto avallato quanto detto durante la trasmissione di cui ha la piena responsabilità editoriale“.

Se è ormai prassi della propaganda neofascista il sostenere che i gay la penserebbero come loro (con tanto di invito a doversi nascondere per non infastidire il loro odio), si arriva al sostenere che i gay sarebbero «arroganti» e «violenti» perché invitano Marchetti a provare un doveroso senso di vergogna:

Sulla pagina Facebook, Radio Globo, dopo lo scontro in diretta, ha pubblicato una foto del dj “incriminato” in azione con questa didascalia: “La faccia di Roberto Marchetti del Morning Show quando chiamano lo 068928996 per dirgli che è un omofobo“. Un modo per sdrammatizzare o magari per continuare a cavalcare la polemica (è pubblicità, in fin dei conti). Ma la reazione dei gay è stata terribile. Centinaia di messaggi pieni di violenza e volgarità, in cui si insulta in ogni modo il dj, si chiede il suo licenziamento, si chiede addirittura la chiusura della radio.
L’emittente, dal canto suo, utilizzando l’hashtag #senzacensura, propone invece “microfoni aperti”, uno spazio dedicato in cui Marchetti sarà “pronto a rispondere a tutte le vostre telefonate”.
Quello che colpisce, nei messaggi contro dj e radio da parte dei “militanti” gay, è che ricorre spessissimo la parola “vergogna”. E’ proprio questa l’arroganza di cui parliamo. L’arroganza del potere di chi non ha senso della misura (né decenza).

Nonostante a protestate siano stati tanti etero, nella dialettica del partito neofascista viene dato per scontato che solo un gay potrebbe difendere altri gay dato che loro sognano un mondo in cui l'odio omofobico sia la norma.

Tra i commenti all'articolo è un crescendo di odio, con personaggi che danno libero sfogo ai loro peggiori pregiudizi in «onore» al dj di Radio Globo.

Ora Marchetti sa che il neofascismo è con lui. Almeno questa volta proverà vergogna?


Leggi l'articolo completo su Gayburg
Ed ancora:
Radio Globo parla di "Sanremo fr*cio" perché Mahmood e Blanco sarebbero stati spinti dalla "lobby gay"
Radio Globo definisce Tommaso Zorzi come un "ricch**ne" che andrebbe "preso a cinghiate"
Radio Globo perde in tribunale. Per i giudici è lecita l'obiezione commerciale contro chi discrimina gay
Radio Globo definì «disgustosi» i gay, ora denuncia Fabrizio Marrazzo per le sue proteste
Radio Globo è torrnata a vomitare offese contro i gay
Mario Adinolfi sta con Marchetti e sostiene che Radio Globo sia «vittima» dei gay