Dopo le critiche della Cei a Salvini, la sindaca leghista di Gorizia ordina la censura di Avvenire

Sembra proprio che i leghisti vogliano abbiano deciso di censurare qualunque pensiero non risulti allineato a quello del loro "capitano". Anche se la sindaca legista di Gorizia ha sostenuto che la sua scelta deriverebbe dalla presunta mancanza di lettori, ha tutto l'odore di una ritorsione contro le posizioni di Bassetti e della Cei il suo esigere la rimozione di Avvenire dai quotidiani resi disponibili in biblioteca. Non solo. La leghista ha deciso che nessuno dovrà più aver modo di leggere le pagine Ai cittadini verranno così forniti solo i quotidiani allineati con la propaganda del suo partito, presumibilmente con Il Giornale che sarà in prima linea nel tessere le lodi di Matteo Salvini e della sua politica antiscristiana che opera in evidente offesa alla cultura e alle tradizioni del nostro popolo. Forse non a caso per anni ha disprezzato gli italiani, ripetendo ossessivamente che lui si riteneva «padano» perché l'Italia gli faceva schifo.
Da prassi, la leghista si nasconde dietro la scusa di aver voluto tagliare i costi. Peccato che la sua tesi risulti in palese in contrasto con i fatti: alcuni cittadini hanno infatti sottoscritto a proprie spese un abbonamento ai due giornali in modo da poterli donare alla biblioteca, ma la sindaca ha impedito potessero essere esposti. Se il problema fossero davvero i presunti costi, perché mai la censura avrebbe dovuto riguardare anche giornali pagati da privati cittadini e resi fruibili garyitamente all'amministrazione?
Le deputate dem Debora Serracchiani e Tatiana Rojc che definiscono la decisione «deplorevole e arbitraria» e hanno presentato un'interrogazione al premier Giuseppe Conte. Per l'Associazione della Stampa e l'Odg del Fvg, la scelta della sindaca leghista rappresenta una «violazione della Costituzione».


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