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Luca, il papà gay che ha adottato una bimba down rifiutata da sette famiglie eterosessuali

Secondo Mario Adinolfi, la famiglia non avrebbe nulla a che fare con l'amore dato che a contare sarebbe esclusivamente la presenza di un rapporto carnale tra un maschio e una donna disposta a sottomettersi a lui in nome della Bibbia. Peccato che ben sette famiglie fondate sull'unione di un uomo e di una donna si siano rifiutate di adottare la piccola Alba perché down.
A fornirgli tutto l'amore di cui la piccola aveva bisogno ci ha pensato Luca. La piccola era stata abbandonata in ospedale dopo il parto e sette famiglie eterosessuali si erano rifiutati di accoglierla. Nonostante sia gay e single, Luca ha potuto presentare richiesta di adozione nel registro speciale che consente ai single di poter prendersi cura di bambini in condizioni particolari. E dato che il 40enne non aveva posto alcun limite, il Tribunale ha scelto di affidargli la piccola Alba.
Attivo nel sociale sin da quando aveva 14 anni, a Napoli ha fondato l'associazione A ruota libera che si occupa di ragazzi down; La casa di Matteo quale struttura dedicata ai bambini disabili in stato di adozione o affido; e Il borgo sociale a Marzano Appio, per aiutare i disabili ad inserirsi nel mondo del lavoro.
«Un figlio disabile non è una opportunità di serie b, ma una scelta consapevole rispetto alla mia vocazione e alle mie capacità», spiega.


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