Non si alzò per le vittime della Shoah, ora il leghista omofobo esalta il "Mein Kampf" di Hitler

Il consigliere leghista Manuel Laurora si è dapprima rifiutato di partecipare al minuto di silenzio per le vittime della Shoah, poi ha raccontato che il Mein Kampf di Adolf Hitler sarebbe uno tra i suoi libri preferiti. Accade a Pisa, all'indomani del grave attacco alle istituzioni che ha visto Matteo Salvini pronto a travestirsi da poliziotto per essere il primo ministro dopo Mussolini ad aver indossato una uniforme in Parlamento.
In merito al libro del Führer, il leghista lo definisce: «Molto interessante». E a un utente Facebook che gli ha scritto «mi ricordo che ad un certo punto fa un paragone tra i politici e le larve delle farfalle che è ancora oggi molto attuale secondo me», risponde: «Sì, nel primo capitolo».
Manuel Laurora è lo stesso leghista che chiese di vietare i baci fra persone dello stesso sesso perché lui sostiene che «non è amore, è perversione». Ed è sempre lui che l'abbandono della rete nazionale contro le discriminazioni mentre sui social network scriveva che «è ormai chiaro a tutti che la potentissima lobbie multinazionale omosessuale stia pianificando la realizzazione di un nuovo mercato parallelo a quello da sempre a noi conosciuto». Ed ancora, scrisse pure: «Una società fondata sulla perversione e sul sesso anale può finire solo nella merda. Perché in fondo al buco del culo c'è solo la merda. Non c'è n'è amore, n'è vita».


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