Gli organizzatori del WCF di Verona chiedono ai partecipanti di non rivelare il loro pensiero

Come già accaduto al "family day" di Massimo Gandolfini, anche in occasione del Word Congress of Families di Verona gli organizzatori appaiono terrorizzati all'idea che i loro adepti possano dichiarate ciò che pensano davvero.
Ed è così che il marito di Maria Rachele Ruiu (esponente della Manif Pour Tous, del comitato di Gandolfini, della CitizienGo di Arsuaga e membro del WCF) scrive:


Curioso, dato che la signorina Maria Rachele Ruiu sbraita come un'ossessa che quel Diaco che non ha problemi con i suoi discorsi d'odio non dovrebbe manco poter essere contestato in nome della libertà di opinione, ma poi chiede a hra5n voce che i suoi tacciano dato che sembra aver paura possa venire alla luce che siano lì per scopi diversi da quelli che la sua propaganda racconta.
Un gruppo di integralisti che ha paura della libera opinione dei propri sostenitori non pare avere la coscienza pulita.


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