Il Comune di Verona vieta ogni contestazione al WCF

Mentre il sindaco sarà impegnato a patrocinare ed osannare quel Toni Brandi e quel Jacopo Coghe che vorrebbero riportarci al Medioevo attraverso un convegno politico che usa il nome della "famiglia" come pretesto per promuovere il populismo sovranista di Steve Bannon, il Comune di Verona ha vietato ogni possibile contestazione. A +Europa e ad Italia in Comune è stato impedito di poter manifestare il loro dissenso in piazza Bra. Non male per un leghismo che difende i discorsi d'odio parlando di «libertà di parola» mentre poi impedisce qualunque opinione contrasti con la loro ideologia e il loro pensiero unico.
I due partiti avrebbero voluto «esprimere contrarietà a quella che è già stata definita l'internazionale della famiglia tradizionale, con un dibattito incentrato sul corpo delle donne, sulla negazione del valore degli esseri umani in quanto tali».


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