Il senatore leghista Simone Pillon continua ad inveire contro chi vuole difendere la famiglia dalla sua ideologia

Simone Pillon è al centro di numerose contestazioni a seguito di quella sua obrobriosa proposta legge che tenta di istituzionalizzare il maschilismo e mira a far del male ai bambini come mezzo per punire le donne che osano lasciare i loro padroni mariti contro il sommo volere delle lobby integraliste che rappresenta. Eppure spergiura che lui sa per certo che un presunto murales che dice di aver trovato a Milano sarebbe opera di quei gay che non si farebbero diffamare in silenzio.

Al solito torna a dire che lui avrebbe raccontato bugie sull'attività svolta nelle scuole dai querelati per «difendere la famiglia» dall'amore e dalla tolleranza, anche se sarebbe come sostenere che per difendere la società da Pillon sarebbe lecito organizzare dei convegni in cui raccontare che lui sia un pedofilo che ama adescare i minorenni...
E se è pur vero che per attaccare Pillon bastano i fatti mentre lui non sarebbe niente senza la bufala "gender" e il suo ricorso alle paure basate sui pregiudizi, la diffamazione resta diffamazione e chi racconta il falso farebbe bene a non fingersi la vittima.

Eppure è autoproclamandosi martire della promozione omofoba che sui social scrive:


Se le accuse andrebbero provate e non defecate in nome di una palese propensione alla diffamazione, preoccupante è il suo sostenere che i suoi slogan possano essere usati come premessa per asserzioni sempre più violente. Peccato che, sino a prova contraria, è proprio lui a battersi strenuamente per annientare la famiglia naturale al fine di ridefirnla sulla base dei pruriti di Gandolfini.
E se sappiamo tutti che è molto più probabile che un adolescente gay possa essere picchiato a sangue in suo nome piuttosto che a lui possa capotare qualcosa, pare che ogni occasione venga da lui sfruttata per promuovere l'idea che i gay siano cattivi e che vadano annientati.

Nonostante il senatore abbia svelato che molti dei commenti ai suoi post sono fake commissionati al suo ufficio di propaganda, è da pelle d'oca trovare frasi come:

Praticamente un costante ricorso alla bestemmia come legittimazione all'odio. Non vogliono i gay, non vogliono i neri, non vogliono i diritti delle donne e pregano che il loro Pillon possa portare l'inferno sulla Terra...


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