Riccardo Cascioli su il Giornale: «L'omofobia è il pilastro della cristianità»

Per quanto si tratti de Il Giornale, pare comunque surreale che un quotidiano nazionale possa accettare di pubblicare articoli a firma del fondamentalista Riccardo Cascioli. Ed ancor più surreale è come lp'Ordine dei giornalisti non abbia nulla da ridire su quello che il ciellino ha scritto nel suo articolo intitolato "Relazioni gay lecite se fedeli. ​Così la Chiesa vuole sdoganare l'omosessualità".
Elevando l'omofobia a dogma di fede, il fondamentalista si mette sin da subito a sbraitare che «la diocesi di Torino riscrive il Catechismo aprendo all'amore fra le persone dello stesso sesso». Sarà, ma un minimo di onestà intellettuale l'avrebbero dovuto portarlo a premettere che qualcuno ha scritto quel testo e che le parti contro i gay non sono altro che un'aggiunta a firma di Ratzinger introdotta duemila anni dopo la morte di Cristo.
Eppure lui ne fa una questione di affronto a quella che lui sostiene sarebbe la sacralità dell'origine delle sue erezioni:

«Arrivano i piemontesi»: a quasi 150 anni dalla conquista militare di Roma, un altro assalto parte simbolicamente da Torino alla conquista del cuore della cattolicità.
Si tratta della piena legittimazione nella Chiesa delle relazioni omosessuali, un cambiamento del Catechismo che estende i suoi effetti ben oltre la sfera sessuale.

Se apprendiamo che Cascioli reputa che il «cuore della cattolicità» non sarebbe altro che il coito vaginale, è ricorrendo ad una surreale dietrologia che aggiunge:

Alla fine di aprile la diocesi di Torino ha organizzato un ritiro in convento per persone omosessuali. L'obiettivo? Dare lezioni di fedeltà. Potrebbe sembrare una cosa positiva dal punto di vista della morale cattolica, in realtà è esplosiva. «L'esperienza dell'amore fedele di Dio è un modo per mettere ordine nelle relazioni disordinate, omosessuali o eterosessuali che siano», ha spiegato il gesuita padre Pino Piva, uno dei relatori del ritiro. È la negazione di quanto affermato dal catechismo della Chiesa per cui sono proprio «gli atti omosessuali» ad essere «intrinsecamente disordinati». La fedeltà non può far diventare buono uno stile di vita intrinsecamente disordinato. In gioco non c'è il giudizio morale su certi comportamenti, ma la dottrina della Creazione e l'esistenza di un ordine naturale stabilito da Dio. Uno dei pilastri della fede.

Esatto, ora l'omofobia viene elevata a «pilatro della fede». E solo poche righe più un basso troviamo Cascioli impegnato ad attribuire l'odio omofobico alla Bibbia, non senza trascurare i suoi fini politici per la supremazia della frangia integralista che trama nella Chiesa:

Fatti e gesti eloquenti, accompagnati anche da una martellante insistenza del quotidiano dei vescovi italiani, Avvenire, che della legittimazione delle unioni gay ha ormai fatto una bandiera e non passa settimana che non la proponga. Si dà spazio alle esperienze positive di amore omosessuale, si sprecano interviste a teologi che riscrivono la Bibbia, si insiste sulla presunta emarginazione patita da sempre nella Chiesa e sull'omofobia che accomuna molti cattolici; si valorizzano le iniziative pastorali come quelle di Torino e si oscurano quelle nel solco dell'insegnamento della Chiesa, come quella di Luca di Tolve, autore del libro-testimonianza Ero gay.

Ah, bhe. Poteva mancare un endorsment a quella fantomatiche "terapie riparative" che hanno spinto alla morte numerosi adolescenti? Ed infatti è inveendo contro le vittime di omofobia che il fondamentalista conclude:

E ora, in maggio, le iniziative cattoliche pro-gay esploderanno intorno alla Giornata mondiale per la lotta all'omo-transfobia. In Italia c'è già tutto un fiorire di veglie di preghiere per le vittime dell'omofobia e della transfobia: da Roma a Firenze, da Genova a Vicenza, da Bologna a Ragusa è già partita la macchina della propaganda, perché come già accaduto negli anni passati si tratta di occasioni importanti per cambiare l'atteggiamento dei cattolici nei confronti dell'omosessualità. E di anno in anno aumentano diocesi e parrocchie che aderiscono o che comunque danno ospitalità. I «piemontesi» marciano sicuri della vittoria.

Per comprendere lo scopo politico di tale benedizione all'odio, forse basterebbe anche solo leggere i commenti. In molti ostentano il loro razzismo, in un uso della religione che pare finalizzato unicamente a rinnegare l'invito all'accoglienza predicata da Gesù. E mostrano anche perché Steve Bannon abbia raccomandato a Salvini e ai suoi seguaci di attaccare ossessivamente il Papa per un'Europa che possa divenire più integralista dell'Isis. Tra insulti, palesi bestemmie ed offese al sentimento religioso, scrivono:

Più della metà dei commenti pare passibile del rato di diffamazione. L'altra metà sembra rientrare nel reato di istigazione all'odio. Tutto questo schifo è stato validato dalla redazione de Il Giornale. ma il problema sono gay e non chi semina odia, vero?


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