I russi chiedono a Salvini un di vietare le manifestazioni dei lavoratori licenziati. Lui ubbidisce

Mentre Matteo Salvini continua a rifiutarsi di rispondere in Parlamento delle presunte tangenti che avrebbero visto il suo partito pronto a svendere l'Italia a Mosca in cambio di 65 milioni di dollari, l'operato del leghista continua a confermare che per liu i russi vengono prima degli italiani.
Come racconta Repubblica, è adducendo imprecisati motivi di «ordine pubblico e pubblica sicurezza» che il Prefetto di Siracusa, Luigi Pizzi, ha vietato ai lavoratori licenziati di poter scioperare davanti alle raffinerie Isab di Priolo di proprietà del gruppo petrolifero russo Lukoil.
Fra gli atti dell'udienza è ora spuntata una lettera dell'ambasciatore russo in Italia, Sergey Razov, che con toni molto amichevoli chiede a Salvini (definito «caro Matteo» nella missiva) di impedire le manifestazioni perché procuravano perdite economiche ed arrecavano «danni per la reputazione del gruppo Lukoil». Il risultato? Il 12 aprile 2019 il ministro Salvini ha girato la lettera dell’ambasciatore al prefetto di Siracusa  attraverso l'ufficio Affari internazionali del suo Gabinetto (protocollo numero 52/145/2/2F) e il 9 maggio il prefetto Pizzi ha emesso l'ordinanza.
I fatti sono venuti alla luce solo perché il provvedimento ha sollevato parecchie polemiche e la Cgil è ricorsa al Tar, ponendo le basi per la raccolta della documentazione.


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