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Il tribunale affida il figlio alla madre. Il Giornale titola: «Gli hanno tolto il figlio per darlo ad una coppia gay»

I gay rubano i bambini. Pare sia questo il messaggio veicolato dalla campagna d'odio che Filippo Savarese e Raffaela Frullone hanno lanciato contro le famiglie gay attraverso una bieca strumentalizzazione dei fatti di Bibbiano. E mentre Forza Nuova sta riempiendo i social network con messaggi volti a sostenere che i gay e gli elettori del Pd sarebbero «pedofili», il quotidiano per cui lavora il direttore dell Frullone se n'è uscito con un articolo che mira a promuovere ulteriore odio.
Secondo la teoria sostenuta da Il Giornale, un uomo sarebbe stato ingiustamente accusato di «omofobia» perché volevano togliergli il figlio per darlo a due gay:


La signora Costanza Tosi si è gettata a capofitto in una strumentalizzazione dei fatti, sostenendo che dei bambini sarebbero stati manipolati dai gay attraverso accuse di «omofobia» verso genitori che non si accetterebbero «relazioni di genere».
Il bello è che lo urlano sotto ad un enorme banner in cui Il Giornale si dichiara favorevole alla criminalizzazione di chi salva vite umane sgradite al loro Salvini, forse perché la loro teoria è che la vita umana abbia un diverso valore a seconda del colore della pelle.

Senza presentare la possibilità di verificare le carte e di appurare cosa abbiano davvero detto i giudici, Il Giornale afferma:

Ma non solo. Incontriamo un uomo - che ci chiede di restare anonimo e che chiameremo Michele - che inizia a parlarci. La sua odissea inizia nel 2017, quando gli vengono strappati i figli per darli in adozione a una coppia gay [...] Ispezioni assidue e incontri continui. Gli assistenti stilavano lunghe relazioni, spesso fantasiose, secondo Michele. Relazioni che però non corrispondevano alla realtà dei fatti in qunato falsificavano gli eventi. Tra le righe delle relazioni infatti ci sarebbero racconti di fatti che però non sarebbero mai avvenuti. Mese dopo mese, anzi, i servizi sociali aggiungevano ulteriori dettagli per creare la figura del "papà cattivo", un pretesto - per gli inquirenti - per togliere i bambini al genitore e affidarli alla madre che, dopo essere andata via di casa, viveva con la sua nuova compagna. Michele doveva quindi diventare l’orco cattivo, il padre violento sia con i figli che con la moglie.

Pare interessante che l'affidamento alla madre sia stato presentato come un «darli in adozione a una coppia gay». Se casomai quella sarebbe stata una coppia lesbica, forse sarebbe stato doveroso dire che si trattava della madre.

Attaccando la madre e l'operato dei giudici, la "giornalista" prosegue:

Il 15 giugno del 2018 Michele viene convocato dagli assistenti sociali. Incontra Federica Anghinolfi e Beatrice Benati (oggi agli arresti domiciliari) che gli comunicano che non potrà più vedere i suoi figli se non “in forma protetta una volta ogni 21 giorni.”
La motivazione? "Lei è omofobo!", gli spiega la Anghinolfi, responsabile dei servizi sociali, e attivista Lgbt. "Io ero sconvolto, non volevo crederci - spiega Michele- Chiesi spiegazioni e mi dissero che io ero omofobo. E che dovevo cominciare ad abituarmi alle relazioni di genere".

E se pare evidente il tentativo di sostenere che gli attivisti lgbt sarebbero orchi, forse bisognerebbe leggere negli atti che cosa diceva quel signore ai figli riguardo alla relazione della sua ex-moglie con una donna. ma i signori de Il Giornale non paiono preoccuparsene, preferendo sostenere che un bambino avrebbe bisogno di un padre spaccafighe esattamente come sostiene anche quel senatore leghista che va in giro a raccontare aiu bambini che lui pretende la sottomissione delle donne mentre se le ingroppa bareback.

Ed è sempre sostenendo che la madre del piccolo non sarebbe la sua vera famiglia che il patetico articolo si conclude con un:

Sta soffrendo molto, questa situazione lo sta distruggendo e io ho le mani legate. Ha degli atteggiamenti preoccupanti, me lo hanno detto anche le insegnati di scuola - sospira Michele, che fa fatica a parlare e ha la voce rotta dal dispiacere - Dice spesso che non sa che farsene della sua vita, che vuole morire". Sono questi i pensieri di un bambino allontanato dalla propria famiglia. Pensieri che nessuno dovrebbe mai fare. Soprattutto un bambino.

Peccato non si spieghi perché la madre non sarebbe «la propria famiglia»o perché si voglia stumentalizzare un fatto per defecare odio contro i gay. Vivessimo in uno stato decente, forse un qualche comitato etico lo domanderebba a chi ha firmato quella schifezza.


Tra i commenti troviamo il consueto odio promosso dal quotidiano filo-salviniano, vomitato dai soliti personaggi che dimostrano di non aver manco letto il testo prima di sbraitare i loro insulti contro i gay:



Eppure nessuno di loro si è scandalizzato quando qualcuno ha dato a Gandolfini quella figlia che si è sentito urlare in faccia che sarebbe bruciata all'inferno perché ha osato divorziare contro il suo volere...

Immagini: [1] [2] [3]


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