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Oklahoma. Una coppia gay è stata aggredita in chiesa e costretta a subire "preghiere di conversione"

Nonostante non avessero reagito positivamente al suo coming out, la famiglia di Sean Cormie lo ha invitato a presentarsi nella loro chiesa, in Oklahoma, e gli hanno espressamente chiesto di portare con sé il suo ragazzo, Gary Gardner.
Intenzionato a «rendere orgogliosa mia mamma e renderla felice», Sean e si è presentato presso la chiesa pentecostale "First Assembly of God Blackwell" ma, secondo quanto racconta a Channel 4, al termine della liturgia il sacerdote si sarebbe messo ad inveire contro l'omosessualità, sostenendo che i due ragazzi si sarebbero dovuti «svegliare» in modo da poter riconoscere la loro natura come «un peccato e un abominio».
A quel punto mentre una quindicina di persone li hanno circondati e hanno iniziato a recitare preghiere per chiedere la loro "guarigione" dall'omosessualità. Gardner è riuscito a scappare mentre la congregazione ha fermato Cormie e l'ha massacrato di botte per trattenerlo all'interno della chiesa. «Mi hanno trattenuto, bloccato, e io stavo piangendo. Imploravo misericordia», spiega.
Il fidanzato è stato raggiunto dai fondamentalisti, i quali gli hanno provocato un occhio nero e lividi sulle braccia.
La coppia ha denunciato quanto accaduto alla polizia di Blackwell e le prime indagini avrebbero già confermato l'autenticità del racconto delle due vittime.


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