Ora il consigliere Tuiach vuole vietare anche la libertà religiosa

Inneggiando al suo amato fascismo e al suo venerato Mussolini, anche oggi il consigliere triestino Fabio Tuiach ci fa sapere che lui si intasca uno stipendio pubblico pagato dai contribuenti mentre attentare alla nostra Costituzione. Questa volta si è messo ad inveire contro il principio fondamentale della libertà religiosa, spiegando che lui vorrebbe fare come l'Isis nell'imporre la sia presunta confessione religiosa. E non va meglio quando in altri messaggi spiega che lui userebbe dei presunti pretesti religiosi per attentare alla libertà dei cittadini e per perseguitare interi gruppi sociali.
Pare buffo, ma quello stesso tizio che usa la paura per il terrorismo islamico a fini di propaganda paia quanto di più simile a quei terroristi nello scrivere:


Ma il Prefetto cosa aspetta a sospendere quel dipendente pubblico che quotidianamente dichiara di tifare per la dittatura nazifascista? In quale girone dantesco potremmo trovare cittadini obbligati a pagare con i loro sudati risparmi un tizio che scrive certe cose?
L'articolo 19 della Costituzione è infatti molto chiaro nel sancire che «tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume».


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