Ammassati e senza mascherine, i gilet arancioni si propongono come una vergogna nazionale

Inneggiando all'ex colonnello Pappalardo quale loro leader, alcuni facinotosi che si fanno chiamare «gilet arancioni» si sono ammassati a Milano senza mascherine e senza distanze di sicurezza, ostentando la loro prepotenza in sfregio ai morti di una regione che conta ancor oggi 350 nuovi contagi al giorno. Erano anche a Roma, al fianco dei neofascisti di CasaPound. La loro rivelazione è «il ritorno alla lira italica».
Dato il rischio che questa gente possa causare nuove ondate epidemiologiche e che possa infliggere un colpo mortale alla nostra economia, il loro leader sarà denunciato per violazione delle norme del Dpcm del 17 maggio, il quale impedisce gli assembramenti e punisce chi non porta la mascherina. Se c'è da domandarsi se davvero gli altri partecipanti resteranno impuniti, la loro colpa è aggravata dal rischio che la loro incoscienza possa costare la vita a di innocenti estranei ai fatti, soprattutto se si considera che i manifestanti difficilmente andranno in quarantena dato il loro ostentato scarso senso civico.
Il generale pare sis da intendersi come un esponente del populismo organizzato data la sua vicinanza a Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni.


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