Zaira Bartucca: «Io sono vittima di eterofobia. Gli uomini gay ce l’hanno a morte con le donne etero»


La sua amica Carla pretende un divieto costituzionale alle famiglie gay, ma Zaira Bartucca si è messa a sbraitare come una indemoniata che lei sarebbe vittima di "eterofobia" perché i gay non tacciono mentre loro invocano restrizioni alla loro esistenza nello stile del suo amatissimo Putin. Partendo dal suo sostenere che un padre eterosessuale pedofilo sarebbe preferibile a due bravi padri gay perché la capacità genitoriale deriverebbe dai pruriti sessuali del maschio bianco, la "giornalista" calabrese (che guarda-caso dichiara di collaborare con Radio Padania Libera per l'indipendenza della Padania) si è inventata che ogni contestazione alle sue pretese sarebbe frutto d'odio e avrebbe attinenza con la proposta di legge presentata da Zan:


Evidentemente la signora Zaira Bartucca non ha letto il testo di legge che contesta per partito preso e forse non ha neppure idea di cosa sia l'omofobia. Che c'entra il suo essere "eterosessuale" con chi la contesta per il suo sostenere che i gay vadano discriminati, che i migranti vadano odiati e che le presone infette da coronavirus dovrebbero essere lasciate libere di infettare altre persone perché lei non crede alla pandemia e odia il governo?
Le è mai capitato che qualcuno le urlasse "etero di mer*a" dal finestrino di una macchina in corsa? A scuola era vittima di bullismo perché eterosessuale? Ha paura a prendere per mano un uomo temendo che quel gesto potrà essere causa di un'aggressione? Oppure sono solamente parole dette a caso per deridere le vittime di un odio di cui lei si fa promotrice?

Grave è anche osservare come la giornalista si metta a rilanciare chi sostiene che le aggressioni omofobe sarebbero una montatura:


Evidentemente alla signora Zaira Bartucca non era bastato il suo sostenere che le purghe dei gay in Cecenia fossero una montatura da Amnesty International dato che lei negava la loro esistenza mentre il suo co-direttore ucraino pubblicava messaggi come: «Sai come spariscono i gay? Siete un nessuno per le persone normali. Come vi hanno cacciato dalla Russia e dalla Cecenia, vi cacceranno dall'Italia. Almeno i bimbi non si traumatizzano». Però lei giurava sulla sua professionalità che l'Ucraina non stesse facendo sparire i gay. Curioso....

E non pare andare nella testimonianza del suo auto-proclamarsi vittima di "eterofobia" il fatto che i suoi stessi proseliti replichino alle sue false accuse ricorrendo ad insulti omofobi come se ritenessero che l'odio potesse sopperire alla mancanza di argomentazioni:


Letteralmente ossessionata da Gayburg, è inneggiando a quel suo Matteo Salvini che non vuole leggi contro l'omofobia che la signora ci cita nello scrivere:

Per quanto allo stato incompreso, il problema degli episodi di bullismo da parte delle frange più fanatiche della comunità lgbt a danno degli eterosessuali e di chi si permette di scostarsi da determinata ideologia, esiste ed è reale, e prende corpo anche attraverso i social e l’attività dei siti più estremisti, in cui spesso si invita di passare dalle parole ai fatti. Spesso a colpire sono proprio uomini gay che ce l’hanno a morte con le donne etero: le stesse che il ddl Zan-Scalfarotto si era proposto di tutelare inserendo il termine “misoginia” e le stesse che sono oggetto della retorica femminista.

Gli uomini gay ce l'avrebbero con le donne eterosessuali? La misoginia sarebbe un divieto al contrasto dell'odio omofobico se vomitato da una donna che si inventa false accuse di pedofilia contro chi contesta le due idee? E con che coraggio si si inventa che noi l'avremmo minacciato violenze contro di lei quando è lei che invita in copia ai gruppi studenteschi neofascisti i falsi dati personali che si è inventata riguardo agli autori di Gayburg? Ma sta scherzando?

Eppure la genesi di quel delirio pare abbastanza chiara. La signora ama scrivere quella che i suoi pochi proseliti vorrebbero sentirsi nel suo scimmiottare la macchina propagandistica del suo amatissimo Matteo Salvini: se è sulla base di alcuni tweet che spacciavano un emendamento omofobo di Giovanardi per il testo di legge Zan che la signora ha dedicato un articolo al suo sostenere falsamente che la pedofilia sarebbe stata ritenuta un «orientamento sessuale» all'interno della norma, qui rilancia tutte tronfia gli insulti che una sua amichetta le ha suggerito sui social:


La signora per cui l'omofobia sarebbe "libertà di espressione" pare infatti avere grossi problemi contro il diritto costituzionale alla libertà di pensiero. Inferocita anche contro il Butac per il loro aver sbugiardato alcune sue teorie, è dopo i suoi soliti insulti ad autori e ai loro genitori che la signora Barzucca affermava:

È infatti ai giornalisti che spetta il compito della verifica e dell’eventuale convalida di una notizia, non a un blogger che lavora in negozio (“Il gioielliere cacciatore di fake news”, Repubblica – 30 novembre 2017) e il “giornalismo” lo mastica solo per la legittimazione che gli è giunta dalle lobby. Anche noi possiamo essere smentiti, per carità: siamo umani e come tali soggetti a possibili errori. Ma in quasi due anni di attività nessuno è riuscito a presentare fatti incontrovertibili assieme agli attacchi di basso o bassissimo livello, e questo ci fa capire che siamo sulla strada giusta.

Nessuno, dice. Ma attualmente risultata indagata per diffamazione, ci risulta sia stata citata da altre sue vittime e contro di noi ha scritto delle falsità imbarazzanti. Sostiene che i cittadini non debbano poter esprimere opinioni perché quello sarebbe un compito da giornalisti, ma poi quando sono i giornalisti a raccontare di come lei proponesse la deportazione dei gay in Cecenia la signora dice di voler denunciare anche loro.
Forse farebbe prima a dire che lei sogna una dittatura in cui lei possa inventarsi le notizie che vuole senza che nessuno possa osare aprir bocca.

Già nel 2018 la signora Barzucca sostenne che i gay odierebbero le donne mentre minacciava altre persone che osarono esprimere dissenso contro la sua ossessione nel voler frugare nelle mutande altrui:


Ma l'Ordine dei Giornalisti non ha nulla da dire? L'odio non è informazione e la signora non pare fare onore alla categoria mentre giusta che i poveri eterosessuali sarebbero vittima di discriminazioni derivanti dal loro orientamento sessuale.

P.S. Resta comunque molto buffo che signora Bartucca si dichiari vittima e perseveri nel volerci minacciare di improbabilo denunce contro le nostre opinioni mentre lei e i suoi seguaci ci hanno pubblicamente definito come «estremisti», «scribacchini lgbt», «fanatici», «difensori della pedofilia», «idioti», «stalker», «diffamatori», «frocioni», «detrattori», «persone di basso profilo», «dementi», «razzisti», «persecutori», «misogini», «sterco di satana», «caduti dal seggiolone», «volgari», «abusivi», «fuori legge», «leprotti», «funzionari del Minculpop», «codardi», «criminali», «associazione a delinquere», «fanno pena», «squadristi», «in malafede», «pedo-supporters», «molestatori», «impuniti», «masochisti», «manipolatori», «nazisti arcobaleno», «difensori della pedofilia», «inutili», «sgrammaticati», «incivili», «falliti», «idioti della lobby lgbt», «incapaci di comprendere una paginetta da colorare», «finocchi», «sito di regime», «istigatori alla pedofilia», «bloghino per gay», «esercito arcobaleno», «frustrati» e «trolloni». Lo saprà che alcune di quelle offese hanno rilevanza penale dato che il suo divertirsi ad accusarci di voler promuovere la pedofilia non è opinione ma è diffamazione?
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